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«Mai più silenzio»

Domenica scorso il Consiglio cristiano di Hong Kong (Hkcc) ha pubblicato un rapporto contenente rivelazioni sulle molestie sessuali compiute da ecclesiastici ai danni delle donne.

Il Consiglio cristiano di Hong Kong raggruppa 21 chiese cristiane (battiste, metodiste e anglicane), che rappresentano una comunità di circa 500.000 fedeli. Il rapporto, intitolato «No More Silence» ed elaborato da un gruppo sulla giustizia di genere, si basa sulle risposte date a un sondaggio online condotto tra l’agosto 2017 e aprile 2018.

Secondo il sondaggio, riportato dal South China Morning Post, la maggior parte degli intervistati ha dichiarato di essere stato vittima di violenza o di conoscere persone che lo erano state. Gli abusi andavano dallo stupro o tentativo di stupro (un caso su cinque), fino a palpeggiamenti indesiderati o messaggi a sfondo sessuale.

Jessica Tso Hiu-tung, segretaria esecutiva del Consiglio, ha dichiarato: «Il sondaggio mostra un dato sconveniente: la violenza sessuale nelle chiese non si è mai fermata». E a Radio Free Asia ha aggiunto: «La struttura organizzativa delle chiese è piuttosto gerarchica e improntata su quella gerarchia. Le molestie sessuali sono di solito strettamente collegate al potere e abbiamo visto molti casi in cui i perpetratori sono pastori e insegnanti, generalmente di livello più alto rispetto alle vittime. È abbastanza facile per loro esercitare violenza sulle persone meno potenti perché fanno leva sul dato che la gente si fida di loro».

I leader cristiani hanno promesso di contrastare il fenomeno delle molestie sessuali.

Il pastore metodista Lo Lung-kwong, segretario generale dell’Hkcc, ha detto che questa sarà una delle sue «priorità».

Il reverendo Peter Koon Ho-ming, segretario generale provinciale della Chiesa anglicana della città, ha dichiarato: «Indipendentemente da chi tu sia o dalle dimensioni della tua chiesa, le molestie sessuali o gli abusi non dovrebbero mai essere tollerati o messi a tacere».