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La triste prova di un lavoro incompiuto

La Conferenza annuale della Chiesa metodista unita, riunitasi dal 29 aprile al 4 maggio, non ha ratificato due emendamenti legati alla giustizia di genere, che chiedevano la piena inclusione delle donne nella chiesa.

Per la United Methodist Women, la più ampia organizzazione denominazionale femminile che raccoglie circa 800.000 membri, tale mancata approvazione è la prova dolorosa che il lavoro per assicurare la giustizia di genere è ancora incompiuto.

Una volta che un emendamento costituzionale è adottato dalla Conferenza generale, deve essere ratificato dai 2/3 dei voti del numero complessivo dei membri votanti della Conferenza annuale. Su cinque nuovi emendamenti solo i due riguardanti la giustizia di genere non hanno raggiunto la maggioranza.

Il primo emendamento affermava che «uomini e donne hanno lo stesso valore agli occhi di Dio» e incaricava la chiesa di «cercare di eliminare la discriminazione contro le donne e le ragazze, sia nelle organizzazioni sia tra i singoli, in ogni aspetto della vita ecclesiastica e nella società in generale». Il secondo emendamento invece chiedeva che nessun membro fosse discriminato nella vita, nel culto e nel governo della Chiesa a causa della razza, del colore, del genere, dell’origine nazionale, dell’età, dello stato civile, o della condizione economica.

In una lettera pastorale firmata all’unanimità, le vescove metodiste in servizio e in emeritazione hanno affermato: «Come Rachele piange per i suoi figli, così noi, leader episcopali, piangiamo per la nostra chiesa. Piangiamo per il danno fisico, mentale, emotivo e spirituale che viene inflitto alle donne e alle ragazze a causa di questa azione. Piangiamo per coloro a cui viene negata la possibilità di usare i loro doni per fare la differenza nel mondo. (…) Le donne del Consiglio dei Vescovi riconoscono che abbiamo molto lavoro da fare come leader per favorire l’inclusione nella Chiesa Metodista Unita. Nello stesso tempo in cui lamentiamo la svalutazione e la discriminazione nei confronti di molti gruppi di persone nel nostro mondo, rinnoviamo il nostro impegno come vescove metodiste unite a garantire che tutte le persone siano trattate con rispetto, compassione e grazia, e che tutte le opportunità e la leadership siano aperte a loro. Ci impegniamo a dar vita a relazioni sane tra noi e ci impegniamo a ricercare il perché questi emendamenti siano stati respinti e quali azioni possiamo intraprendere per creare un mondo in cui tutte le persone siano in grado di vivere in sicurezza, giustizia e amore»

Per quasi 150 anni, la United Methodist Women si è impegnata per l’uguaglianza dell’umanità, e per il diritto alla piena inclusione della donna nella chiesa e nella società. «Mentre la mancata ratifica di questi emendamenti è dolorosa, essa rende ancora più evidente che il lavoro della United Methodist Women per la giustizia di genere non è finito», si legge in una dichiarazione ufficiale rilasciata dalla Umw.