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A Tahiti il consiglio esecutivo della Cevaa

Il Consiglio esecutivo della Cevaa (comunità di chiese in missione, di cui è parte la Chiesa valdese) che si è svolto negli ultimi giorni di aprile a Tahiti, nella Polinesia francese, è stato ospitato dalla Chiesa protestante Ma’ohi. Si è lavorato soprattutto per la prossima assemblea generale che avrà luogo in Camerun ad ottobre.

Il viaggio nelle isole del Pacifico è stata anche l’occasione per un importante progetto di scambio fra i giovani delle chiese locali e quelli della Chiesa protestante di Ginevra.

Il Consiglio ha fatto il punto sulla formazione dell’animazione di studi biblici applicati in corso nella regione dell’Africa australe e in quella dell’oceano Indiano, e sulla preparazione del seminario sull’azione comune «Famiglie, Evangelo e culture in un mondo in mutazione» che avrà luogo in Ruanda nel giugno di quest’anno.

Diversi progetti delle chiese membro sono stati approvati: dall’animazione teologica alla sanità, dall’insegnamento biblico alle bambine e ai bambini all’ empowerment femminile, dalla comunicazione all’agricoltura è stato molto ampio il panorama delle azioni delle singole realtà locali.

Il Consiglio ha inoltre adottato il documento «Nuova strategia per la gioventù 2018-2022» che verrà presentato alla prossima assemblea. I membri del Consiglio hanno affermato di guardare con molto interesse all’influenza positiva che le attività e il dinamismo giovanile rivestono per la vita delle varie chiese locali.

Al centro dell’attenzione anche i risultati e la situazione finanziaria, da sottoporre all’Assemblea generale, dell’importante progetto Solidarité-Santé, finanziato pressoché totalmente dall’otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi , e che mette in rete e vuole migliorare ed emancipare le diverse strutture ospedaliere gestite dalle chiese dalla Cevaa potenziando le risorse materiali, umane e finanziarie e lo scambio di competenze. Nel progetto sono coinvolti dieci ospedali di differenti paesi africani: l’ospedale protestante di Garoua-Boulai, l’Emilie Sacker e l’ospedale di Ndoungué, tutti e tre in Camerun, la clinica Dan Moser in Ghana, ma anche l’ospedale Mbereshi in Zambia, quello di Kirinda in Rwanda, l’ospedale Bethesda in Togo, lo Scott Memorial Hospital in Lesotho, l’Hopital méthodiste di Dabou in Costa d’Avorio e la policlinica Bon Samaritain in Benin.

L’occasione è stata propizia per visitare e approfondire le attività della Chiesa Ma’ohi, importante realtà di fede per larga parte degli abitanti dell’arcipelago.