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Da domenica a Tahiti il consiglio esecutivo della Cevaa

Due volte l’anno, in aprile e in ottobre, si riunisce il consiglio esecutivo della Cevaa, la Comunità di chiese in missione che raggruppa 35 chiese protestanti nel mondo e di cui è parte attiva anche la Chiesa valdese.

Per una settimana, dal 15 al 22 aprile i delegati del consiglio, eletti per 4 anni rinnovabili, si ritroveranno a Tahiti in Polinesia, ospiti della Chiesa protestante Mao’hi (Epma), nata nel 1797 sulla spinta della Società missionaria di Londra, poi rimpiazzata nella seconda metà dall’ottocento dall’omologa organizzazione francese, e che oggi rappresenta circa il 35% dei circa 260 mila polinesiani.

Il consiglio è formato dal presidente della Cevaa e da altri dieci membri e si occupa di amministrare le attività e le finanze della Cevaa, di sottoporre all’assemblea generale gli orientamenti biennali di bilancio, di nominare i segretari esecutivi, di nominare gruppi di lavoro temporanei con specifichi incarichi. Inoltre vengono analizzati i verbali delle attività semestrali e vengono condivise le informazioni relative alle prossime missioni.

Oltre a tutta questa mole di lavoro, il consiglio ha il compito fondamentale di riunire rappresentanti di chiese geograficamente molto distanti fra loro, dall’Europa alla Polinesia, dall’Africa al Sud America, e rappresenta quindi un importante momento di condivisione e di scambio di informazioni sulla vita delle varie comunità.

Ampio spazio verrà dedicato alla preparazione della prossima assemblea generale che si terrà a Douala in Camerun dal 15 al 23 ottobre di quest’anno e che dovrà valutare fra l’altro lo stato dell’arte di importanti progetti quali “Solidarité Santé”, legato alla messa in rete di varie strutture sanitarie in maniera tale da condividere competenze e ottimizzare risorse, finanziato in larga parte dall’Otto per mille delle chiese metodiste e valdesi in Italia.

L’occasione sarà infine ottima per approfondire la conoscenza della Chiesa Mah’oi, da anni in prima linea nel denunciare i danni causati nella zona dagli esperimenti nucleari condotti dalla Francia nell’arco di oltre trent’anni, fino al 1996 con le arcinote esplosioni a Mururoa.

 

Nella foto l’interno del tempio Paofai a Papeete