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Berna: le chiese si staccano davvero dallo Stato?

Con 118 voti a favore, 10 contrari e 8 astenuti il Gran Consiglio bernese, organo legislativo unicamerale del cantone, ha adottato lo scorso mercoledì 21 marzo in seconda lettura la nuova legge cantonale sulle Chiese nazionali. D’ora in poi i ministri di culto riformati, cattolico romani e cattolico cristiani, oggi retribuiti dallo Stato, saranno retribuiti dalle rispettive Chiese. La legge entrerà in vigore ufficialmente il 1° gennaio 2020, ma il processo di riassetto interno è già in corso, e non soltanto nel cantone di Berna (ne avevamo parlato qui). Il cambiamento amministrativo e legislativo porta con sé, hanno osservato le Chiese coinvolte (parliamo di diversi cantoni, Giura, Soletta, Ginevra, Friburgo, Neuchâtel, Vallese, Vaud), importanti conseguenze sulla struttura ecclesiastica, ma anche conseguenze socio-culturali in senso lato, stimolando le comunità a elaborare una nuova visione delle chiese.

Commentando la notizia, l’agenzia stampa Protestinfo spiega anche che in realtà le autorità cantonali continueranno a sostenere economicamente le chiese, innanzitutto con un finanziamento che corrisponde all’accordo datato un paio di secoli fa, che prevede una sovvenzione pubblica in cambio di una parte del patrimonio della Chiesa (più di 36 milioni di euro all’anno). A ciò si aggiungerà «una sovvenzione il cui ammontare dovrà essere discusso ogni sei anni, per prestazioni di interesse generale fornite dalle Chiese», cita l’agenzia protestante svizzera. Tale sovvenzione dovrebbe aggirarsi sui 25 milioni di euro, almeno per i primi anni.

Su entrambi questi impegni economici del Cantone non sono tutti d’accordo, nel Gran Consiglio, alcuni criticano l’anacronismo di un accordo che ha ormai due secoli, altri soprattutto la contraddizione di un finanziamento da parte dello Stato, quindi un’entità laica (di cui fanno parte anche gli atei, per dirne una) di realtà ecclesiastiche, quand’anche si tratti di «prestazioni di interesse generale», peraltro ancora tutte da definire.