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Tanti modi, un unico spirito

Si chiama Bridges to Betlehem la serie di dodici brevi documentari (circa 5 minuti) che presentano altrettante chiese cristiane presenti nel Medio Oriente, raccontando in particolare i differenti modi di celebrare il Natale. Tanti piccoli “ponti” che mettono in collegamento fra loro realtà diverse, ma sorelle, e tutte loro con la nascita di Cristo.

L’iniziativa, promossa dal Consiglio delle chiese del Medio Oriente (Mecc), giunta alla sua completezza solo da pochi giorni, intende mettere in luce la diversità di tradizioni legate alla celebrazione della venuta di Cristo nelle varie confessioni cristiane, ortodossa, ortodossa orientale, cattolica e protestante.

Cinque sono i paesi rappresentati: Siria, Libano, Palestina, Egitto e Iran nei video, dai quali emerge (com’è giusto che sia) un ritratto pieno di gioia, di serenità, che contrasta nettamente con l’immagine che più spesso viene trasmessa dai media rispetto a questi paesi.

Dalla chiesa luterana a quella episcopale, da quella presbiteriana a quella copta, al di là delle differenza di lingua e di ritualità compaiono immagini che ci sono familiari, alberi colorati, candele, sorrisi, cori e spettacoli di bambini, berretti da Babbo Natale.
A parlare sono soprattutto i ministri di culto, i teologi, che spiegano i vari momenti liturgici, dalle domeniche di Avvento, alla celebrazione della Vigilia, al Natale vero e proprio (celebrato il 25 dicembre o il 6 gennaio, a seconda della tradizione), ma anche i membri di chiesa, giovani e adulti, che raccontano la loro fede e la loro appartenenza alla comunità.

I video, sottotitolati in inglese, possono essere visti sul sito del Mecc o seguiti dalla pagina Facebook.