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La strage di La Mecca

Sono finalmente giunti i dati più o meno ufficiali relativi alle vittime dell’annuale pellegrinaggio a La Mecca, che si trasforma sempre in una carneficina dalle dimensioni inaudite a causa dell’eccezionale affluenza di fedeli in quella che è stata la città natale di Maometto. Le vittime sarebbero, il condizionale è più che mai d’obbligo, ben 2181.

E’ il più tragico bilancio nella storia millenaria dell’Hajj, il pellegrinaggio islamico, uno dei cinque pilastri della religione musulmana, da compiere almeno una volta nella vita per potersi considerare un buon praticante.

Sono almeno due milioni ogni anno le donne e gli uomini che si riversano nella città saudita, raddoppiandone in pratica gli abitanti, con i conseguenti immensi assembramenti che si trasformano spesso in trappole mortali.

A pagare il pezzo maggiore quest’anno è stato l’Iran che ha comunicato il numero ufficiale di 464 vittime fra i connazionali, seguiti da 282 malesi. Grande rivale dell’Arabia Saudita sunnita, l’Iran sciita ha accusato il governo locale di cattiva gestione quale causa principe della carneficina. I dati ufficiali forniti dal governo di Riad erano di tre volte inferiore a quanto si è poi effettivamente riscontrato. Si teme che le vittime possano essere ancora di più, perché non tutte le nazioni sono state in grado di fornire dati certissimi sui propri connazionali.

La più parte dei decessi si sono verificati mentre era in corso lo spostamento verso Mina, città santa a 5 chilometri da La Mecca, dove si svolge il momento principale dell’Hajj, la lapidazione di Satana.

Il precedente più tragico era datato 2 luglio 1990 allorché le vittime furono 1426.

Foto “Supplicating Pilgrim at Masjid Al Haram. Mecca, Saudi Arabia” di Ali Mansuri. Con licenza CC BY-SA 2.5 tramite Wikimedia Commons.