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L’accoglienza il grande tema anche all’Assemblée du Désert

Le parole di Matteo 25 relative all’accoglienza dello straniero sono fra le piú utilizzate in questi mesi caratterizzati da esodi costanti e tragici di disperati in fuga da guerre e soprusi; sullo stesso filone si inserisce anche la predicazione della pastora Anne Faisandier dell’Eglise Protestante Unie di Marsiglia, cui quest’anno è toccato il compito di presiedere l’Assemblée du Désert in una ricorrenza speciale, i trecento anni dal primo sinodo tenuto proprio qui, a Mialet, nelle magnifiche Cévennes patrimonio dell’Unesco, dopo la revoca dei diritti di culto ai protestanti. E come sempre sono stati migliaia i presenti, francesi e no, che si sono accalcati all’ombra della grandi querce di Mas Soubeyran, quel pugno di case in pietra che fu baluardo della resistenza protestante fra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo, per assistere al grande rito comunitario e alle conferenze di contorno. Presente a titolo personale anche il presidente del Senato Gérard Larcher.

«Non fare nulla davanti a simili tragedia é già una scelta – ha detto la pastora Faisandier – ma quello che possiamo guadagnare é assai piú importante di cosa rischiamo di perdere. Ci viene richiesto un certo sforzo, certamente, ma non possiamo chiuderci in noi stessi e lasciarci impressionare dalle differenze. Un immigrato non é un disturbo, é un amico».

1715 quindi il primo sinodo di un pugno di fedeli che non si vuole arrendere e inizia una storia nuova, 1815 Napoleone perde a Waterloo e l’Europa entra in una fase sconosciuta, 1915 e entra nel vivo la prima guerra mondiale che andrà a ridisegnare i rapporti di forza nel vecchio continente, e ora 2015 in cui siamo chiamati a scrivere un’altra storia, fatta di accoglienza, fatta di denuncia dell’assurdità dei confini, dei muri e degli occhi chiusi.

Foto “Mialet-Mas Soubeyran-Musée du désert-20120901” by DvillafruelaOwn work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons.