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Christiansfeld diventa patrimonio dell’Unesco

Fondata nel 1773 dai fratelli moravi, una piccola chiesa evangelica sorta in seno al protestantesimo luterano in Sassonia, la cittadina di Christiansfeld, a 20 chilometri a sud di Kolding, è una delle meraviglie dello Jutland meridionale. Siamo in Danimarca. Tutte le case qui sono state costruite in mattoni gialli, con tetti in tegole, in maniera rigorosa e armonica, seguendo un rigido schema urbanistico, nel corso di soli 40 anni e non poco a poco secondo lo sviluppo generale degli insediamenti abitativi. La sua unicità è tale che l’Unesco ha deciso di introdurla all’interno del suo patrimonio.

La città fu creata per rappresentare l’ideale di urbanizzazione protestante, e costruita attorno al sagrato di una chiesa centrale. L’architettura è omogenea ed essenziale. L’organizzazione democratica della chiesa morava, con la sua pionieristica filosofia di uguaglianza, trova espressione nella sua organizzazione della città. Il piano urbanistico si apre verso i terreni agricoli e include importanti edifici per il benessere collettivo come le grandi case della comunità per le vedove della congregazione e uomini e donne non sposati. Gli edifici sono ancora utilizzati da un’influente comunità della chiesa morava. Alla sua fondazione Christiansfeld era una città libera, l’unica città in Danimarca a cui era stata concessa la libertà religiosa.

Christiansfeld è considerata la meglio conservata delle vecchie città della Moravia in Europa. Il cimitero di Gudsageren è impressionante: qui i defunti riposano nello stesso modo di come la congregazione è solita sedersi in chiesa e cioè le sorelle sulla destra e i fratelli a sinistra. Tutte le lapidi sono uguali per sottolineare come tutte le persone sono uguali dopo la morte. 

Foto: “Christiansfeld” by Sten PorseOwn work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons.