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Il ruandese Munyamasoko riceve il Premio internazionale per i diritti umani

Corneille Gato Munyamasoko, segretario generale dell’Associazione delle chiese battiste in Ruanda, è il destinatario del Premio per i diritti umani 2015 dell’Alleanza battista mondiale.

Il premio, conferito ogni cinque anni, sarà consegnato nel mese di luglio a Durban, in Sud Africa, dove si terrà il 21° Congresso battista mondiale, il primo a svolgersi in Africa.

Munyamasoko ha dedicato la sua vita alla pace e alla riconciliazione in Ruanda e alla lotta contro lo stigma associato all’Hiv e all’Aids.

Nato nel 1959 in Repubblica democratica del Congo (Rdc), da genitori che erano fuggiti dal Ruanda quando il paese fu scosso dalla violenza etnica, Munyamasoko ha lavorato come insegnante nella Rdc, impegnandosi nel dialogo e nella riconciliazione tra ruandesi e congolesi.

Senza dubbio il genocidio ruandese del 1994 è stato un punto di svolta per Munyamasoko e la sua famiglia, che decisero di ritornare in Ruanda per partecipare alla ricostruzione del paese. Munyamasoko, che aveva rapporti con l’Associazione delle chiese battiste del Ruanda (Aebr), fu nominato preside di una scuola superiore in una regione che confinava con la Rdc. Più volte insieme a sua moglie, Anne-Marie, hanno aperto la loro casa per accogliere orfani del genocidio. Convinto che il futuro del Ruanda dipendesse dalla costruzione di una cultura di pace tra i giovani, che avevano visto atti di violenza durante il genocidio, Munyamasoko ha promosso la pace e gruppi di riconciliazione in ciascuna delle scuole secondarie sotto la sua giurisdizione, nominando anche cappellani scolastici.

Mentre era direttore dei ministeri di sviluppo dell’Aerb, ha sviluppato iniziative regionali che aiutassero i partecipanti hutu e tutsi a comprendere le cause del genocidio, a cercare il perdono, e a costruire relazioni basate sui principi di giustizia e di misericordia.

Con l’aiuto di una collega, Laurena Zondo del Canada, Munyamasoko ha promosso dal 2010 dei campi della pace ai quali partecipano giovani donne e uomini provenienti da varie province in Ruanda. Nel periodo di una settimana, i partecipanti formano una comunità, dove vigono l’uguaglianza, il rispetto, e il dialogo. In ogni campo, Munyamasoko conduce il gruppo a considerare il backgroud doloroso delle divisioni etniche del Ruanda, e a trovare guarigione e riconciliazione attraverso la musica, il teatro, l’arte e la poesia. Questi campi hanno ricevuto il riconoscimento del Governo ruandese.

L’impegno di Munyamasoko per la pace non si è limitato al Ruanda e alla Rdc. Ha lavorato con i leader della Chiesa del Kenya dopo le violente elezioni del 2007 che hanno scosso il paese. In particolare Munyamasoko ha aiutato le chiese keniote a prepararsi ad essere agenti di pace e a offrire posti sicuri in occasione delle elezioni nazionali che si sono svolte nel 2013.

Fonte: BWA