Insieme per i senzatetto

Comune, associazioni, chiese. Tutte insieme per prestare attenzione a chi di solito attenzioni non ne riceve. Come ogni anno al ripresentarsi del freddo invernale riemerge in tutta la sua drammaticità il problema di chi è costretto a dormire sotto le stelle per mancanza di luoghi di ricovero. A Chivasso, popoloso comune alle porte di Torino, la soluzione è stata “ecumenica”: il sindaco Libero Ciuffreda, valdese, ha coinvolto la sua amministrazione insieme ad alcune realtà presenti sul territorio – su tutte l’associazione “Punto a Capo” e le chiese valdese e cattolica nella ricerca delle soluzioni migliori per il ricovero temporaneo di alcuni indigenti. Temporaneo perché in realtà il Comune sta allestendo un vero e proprio dormitorio pubblico, la cui inaugurazione è slittata di alcuni mesi per i soliti impicci burocratici, rischiando in tal modo di lasciare scoperto il servizio per tutta la stagione fredda. «Da qui l’idea di fare squadra», ci racconta il pastore della comunità valdese di Chivasso Marco Gisola.

«Da novembre con l’istituzione di un tavolo di lavoro, abbiamo creato una campagna di comunicazione ad hoc ed abbiamo coinvolto i fedeli delle nostre comunità in una raccolta fondi. Il tutto per consentire sostanzialmente di pagare l’affitto di un alloggio che ospita tre senzatetto, di fornire un piccolo contributo a tre nuclei familiari disagiati che hanno scelto di ospitare altre tre persone presso le proprie abitazioni, mentre altre tre ancora usufruiscono del solo servizio di mensa. Il totale è quindi di nove persone al momento aiutate». Ovviamente il Comune gioca il ruolo principale «ma tutti hanno partecipato coinvolgendo i propri fedeli nel caso delle chiese, e i propri soci e sostenitori nel caso delle associazioni, come la “Punto A Capo” che si occupa di violenza sulle donne e di aiuto alle persone in difficoltà, e che in questo caso mette a disposizione due psicologi che svolgono un servizio di accoglienza ed orientamento». In primavera il dormitorio sarà pronto, «ma il nostro impegno non cesserà – conclude il pastore Gisola- . Il Comune ci ha chiesto di continuare se possibile il supporto fornendo volontari che possano in alcune ore prestare servizio di supporto. Prossimo compito sarà quindi creare una rete di volontari che possano affiancare l’amministrazione pubblica nella gestione del centro».  

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