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Accadde oggi, 20 novembre

Oggi è il giorno più importante dell’anno. E’ il giorno in cui l’Onu approva, nel 1989, la Convenzione universale dei diritti dei bambini. E’ il trattato che conta il maggior numero di Stati aderenti, addirittura 193. Si tratta di un testo di grande respiro, un vero spartiacque culturale, che enuncia tutti i diritti dei fanciulli, ognuno con uguale dignità e uguale importanza. Per la prima volta i più piccoli assumono un ruolo di protagonisti attivi della società. Se i Paesi che l’hanno ratificata l’avessero (anche parzialmente) applicata avremmo un mondo molto più bello e vivibile. E invece nei cinque continenti, un milione di bambini vive in aree di guerra, oltre un miliardo e mezzo sperimenta una qualche forma di violenza, 650 milioni sono in povertà estrema, 250 milioni sono fuori da un percorso scolastico. In Italia sono un milione e mezzo i bambini che vivono in condizioni di povertà assoluta, ma gli investimenti per l’infanzia e la famiglia rappresentano appena il 4,8% della spesa sociale del nostro Paese. E’ il giorno più importante dell’anno non per le solite motivazioni retoriche delle nuove generazioni viste come speranza e futuro dell’umanità. I bambini continuano e continueranno a nascere, per cui farsi belli con frasi fatte non comporta un grande sforzo mentale perché è ovvio che i nuovi nati sono il nostro futuro. Il tema è quale futuro potranno costruire le nuove leve, costrette a misurarsi giorno dopo giorno con un mondo che non li capisce e non li vuole. E’ il giorno più bello perché lo sguardo di un bambino è l’ultimo baluardo che ci rimane contro l’indifferenza e la falsità. E’ la purezza di un bambino a gridare «Il re è nudo», svelando l’arcano del vanitoso tiranno e evidenziando la rigida ottusità del mondo degli adulti, pronto a credere a qualsiasi cialtrone. I numeri elencati sopra impietosamente ci ricordano quanti bambini sono obbligati a vivere o a sperimentare la violenza e il sopruso. Come potremo poi pretendere di formare individui capaci di contribuire alla crescita della propria comunità se i loro occhi saranno abituati a vedere soltanto morte e devastazione? Il furto del bello è il torto più grande che possiamo fare loro.

Foto: “Unicef in Congo” by Julien Harneis – http://www.flickr.com/photos/julien_harneis/2293342497/. Licensed under CC BY-SA 2.0 via Wikimedia Commons.