crisi

«Aiutami a ritrovarci»

«Aiutami a dire addio» è il titolo di copertina di un numero della rivista Il Seminatore, a cura del Dipartimento di evangelizzazione dell’Unione battista, dedicato al tema delle separazioni di coppia nelle nostre chiese. I concetti espressi, come la fine di un amore, la morte di un matrimonio, separazione necessaria, e lo stesso titolo, mi hanno provocato un certo disagio e angoscia, anche per il ricordo del libro Aiutami a dire addio di Arnaldo Pangrazzi, rivolto a quanti hanno sperimentato diversi tipi di perdita: una morte improvvisa, un incidente, un suicidio e anche l’abbandono coniugale. Ma la separazione e il divorzio sono davvero l’unica soluzione a un matrimonio in crisi? Siamo sicuri di aver fatto tutto il possibile per curare un matrimonio malato? Vogliamo considerare la possibilità che un rapporto possa rinascere?

Le cause della separazione e del divorzio del matrimonio si possono desumere facilmente dalle statistiche: incapacità di mantenere una comunicazione efficace e il dialogo nella coppia a causa di delusioni, dolore, indifferenza, mancanza di desiderio verso il compagno, scelte di vita che non convergono più, infedeltà commessa o subìta, problemi di dipendenza da droghe, alcol, gioco ecc. Situazioni radicate e croniche di fronte alle quali, troppo spesso, la società sostiene scelte che puntano sull’autonomia e sull’autogratificazione: «se soffri taglia fuori dalla tua vita la causa del tuo dolore», oppure «se l’innamoramento è finito, è terminato anche l’amore». Oggi ci si può dire addio dopo sei mesi o sessant’anni di vita passati insieme: separazione e divorzio sono opzioni reali di qualsiasi matrimonio contratto nella maggior parte delle religioni e in quasi tutti gli stati del mondo. Qualcuno ha detto: «Forse il matrimonio è stato inventato in cielo, ma certamente richiede molto lavoro qui in terra».

Io e mia moglie abbiamo vissuto un matrimonio in crisi: lei era pronta alla separazione, io invece ero disperato perché non la volevo. Grazie al programma Retrouvaille (http://www.retrouvaille.it/) abbiamo affrontato la crisi e ricostruito la nostra relazione. «I sentimenti non sono buoni né cattivi», «amare è una decisione», «Dio non produce scarti» sono solo alcuni dei punti su cui regge questo metodo, condotto da coppie-guida che grazie al programma hanno saputo trasformare la loro crisi in un’occasione di rinascita.

Non è stato per niente facile il nostro cammino. Retrouvaille offre un messaggio diverso dai temi attuali di autogratificazione e autonomia. Il programma aiuta a scoprire come il processo di ascolto, perdono, comunicazione e dialogo sono strumenti potenti nella riconciliazione tra gli sposi e nel recuperare un rapporto di coppia duraturo, anche dopo il tradimento e la separazione. Abbiamo fatto esperienza che la nostra riconciliazione ha portato miglioramenti, oltre che alla nostra vita personale e di coppia, alla vita di tutti coloro che vivono vicino a noi, e la testimonianza che posso dare è quella che rimanere uniti anche nelle difficoltà, perdonarsi e riconciliarsi è possibile.

Le nostre chiese sono abitate da persone felicemente sposate ma anche separate, divorziate, risposate e conviventi. Alcune sono separate di fatto, in casa o si sono allontanate, soffrendo all’oscuro di molti la crisi di un rapporto e cercando disperatamente di uscire della sofferenza. A disposizione di queste persone vi è la vicinanza di un pastore o l’invito presso la comunità locale di una psicologa per una serie di incontri. Forse non è sufficiente.

Il programma, pur se di ispirazione cattolica, è aperto a tutte le coppie sposate, senza differenza di affiliazione religiosa, o sposate civilmente o conviventi con figli, e vuole tendere una mano e offrire un cammino di speranza, per rimettere in moto il «sogno» che le ha accompagnate e fatte credere nel matrimonio e nella famiglia. L’attore Checco Zalone canta «l’amore non ha religione, non è cattolico, non è mormone…». Magari ha anche ragione, non so. L’unica cosa che so è che l’amore è una decisione. Non vedo tante altre possibilità e, francamente, sono poco interessato alle dispute teologiche se il matrimonio sia un sacramento o meno. Mi trovo invece spesso a riflettere su come il concetto del «perdono» sia tanto predicato dai pulpiti e poco praticato nella vita quotidiana. Ho lottato come un leone e sofferto in modo indicibile per salvare il matrimonio: tutto quello che avevo costruito, creduto e difeso. Senza l’aiuto di Dio non c’è l’avrei mai fatta. Ricordo ancora quando, prima di partire per il fine settimana di Retrouvaille, ho supplicato tutti i fratelli e sorelle appartenenti a diverse denominazioni, affinché pregassero per il buon esito del nostro percorso che, tra l’altro, continua tuttora.

La vita oggi non è un’autostrada a quattro corsie, ma una semplice strada, alcune volte in salita, sulla quale di tanto intanto inciampiamo in qualche sasso. Percorrendola però con impegno e costanza riusciamo a gustare splendidi scorci di cui avevamo sempre ignorato l’esistenza. Il metodo Retrouvaille ci ha indicato tale strada, ha fissato dei paletti che ci difendono da ricadute troppo dolorose, ci ha dato una robusta auto, noi abbiamo fatto il resto. Certo, in alcuni periodi abbiamo lavorato duramente, perché è difficile cambiare le brutte abitudini che abbiamo avuto per anni, ma è anche vero che quelle buone si possono apprendere con l’esercizio. Concludo con una celebre frase dello scrittore francese François Mauriac: «L’amore coniugale, che persiste attraverso mille vicissitudini, mi sembra il più bello dei miracoli, benché sia anche il più comune».

Struttura Capienza Detenuti
ALBA – Casa di reclusione (Giuseppe Montalto) 145 133
ALESSANDRIA – Casa circondariale (“Cantiello e Gaeta”) 236 235
ALESSANDRIA – Casa di reclusione (San Michele) 260 235
ASTI – Casa circondariale  207 281
BIELLA – Casa circondariale 394 245
CUNEO – Casa circondariale 427 280
FOSSANO – Casa di reclusione 133 55
IVREA – Casa circondariale 192 220
NOVARA – Casa circondariale 161 167
SALUZZO – Casa di reclusione (Rodolfo Morandi)  268 275
TORINO – Casa circondariale (Lorusso e Cotugno)  1125 1131
VERBANIA – Casa circondariale  55 57
VERCELLI – Casa circondariale (Billiemme)  230 229
Totale 3833 3543