«La luce di Cristo promette di scacciare le nostre tenebre»

Messaggio di Natale del Consiglio Ecumenico delle Chiese: «Cos’è questa luce?»

«In lei era la vita e la vita era la luce degli uomini;  la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno sopraffatta». – Giovanni 1:3-5

«In tanti modi noi, e l’intero nostro mondo, stiamo vivendo un momento di oscurità, in cui sfide crescenti minacciano di diminuire la nostra speranza, di sopraffare la nostra volontà di soddisfare i bisogni evidenti e i dolori palpabili dei nostri giorni, e persino di indebolire la nostra dedizione. alla verità e alla giustizia». Così apre il messaggio di Natale del Consiglio ecumenico delle chiese, firmato dal segretario generale il pastore Jerry Pillay.

«Tuttavia, come discepoli di Gesù e come comunità cristiane unite nell’amore di Cristo, siamo chiamati a resistere alla paura, contrastare la falsità, sfidare l’egoismo e l’avidità e offrire speranza al mondo intero. Non possiamo accettare la delusione né soccombere alla disperazione. Il mondo ha bisogno di più da noi: più coraggio, più creatività, più ispirazione e dedizione. Amore più oblativo» prosegue il testo del Ce che riunisce 352 chiese cristiane da ogni angolo del pianeta.

«Da dove ricaviamo tale energia e vita?» Si chiede il pastore presbiteriano.

«Sorprendentemente, noi cristiani troviamo quella forza nella nascita di un bambino debole e vulnerabile, nato 2.000 anni fa nella povertà ai confini estremi dell’impero a Betlemme, in Palestina, che presto sarà messo in pericolo da poteri malvagi e sfollato in esilio.

In questo povero bambino riconosciamo l’erede della grande tradizione profetica ebraica di giustizia, colui che ha proclamato la vicinanza di Dio e la nostra carità, colui nel quale i suoi seguaci sono arrivati a vedere l’immagine stessa di Dio e la promessa di una Nuova Creazione.

Nella sua nascita, accogliamo il Figlio di Dio ormai immanente, l’epifania di Dio incarnata nella nostra umanità, che condivide la nostra natura e ci eleva a condividere la sua. Lui è Emmanuel – Dio con noi per sempre.

Non c’è da stupirsi che gli angeli cantino, i pastori si inginocchino e le stesse stelle brillino luminose.

La nostra celebrazione della nascita di Gesù è quindi la nostra sfida alla disperazione, il nostro sì alla vita e alla speranza. Egli è la nostra luce in un tempo di oscurità, permettendoci di vivere per la verità e di lottare per la redenzione del mondo.

Figli della luce, non ci accontenteremo, né permetteremo che altri si accontentino ad un mondo letalmente segnato dalla violenza, bruciato dal calore o oscurato dalla paura. Non accetteremo l’involuzione delle democrazie né l’abuso delle parole delle religioni né l’appoggio dei pregiudizi.

Pertanto, mentre noi cristiani di tutto il mondo celebriamo la nascita del Messia – il contrassegno di Dio a un mondo che a volte sembra incline all’autodistruzione – noi nel Consiglio ecumenico delle chiese condividiamo con voi la nostra sincera gioia. Raddoppiamo la nostra determinazione a lavorare instancabilmente con voi per la salute e la guarigione dei malati, un’economia giusta, il benessere dei migranti e degli sfollati, la pace e la sicurezza per tutti, il progresso dei diritti umani e della dignità, una comunità più profonda nella fede , e il fiorire della giustizia per le donne, per i bambini, per la terra stessa.

Rallegriamoci quindi! La luce di Cristo promette di scacciare le nostre tenebre. Possa illuminare i nostri spiriti e scaldare i nostri cuori. Possa illuminare la nostra strada, illuminando il nostro cammino verso la completezza, verso l’autentico discepolato, verso la giustizia e la pace sulla terra. Possano l’amore e la luce di Gesù riempire i nostri cuori e le nostre vite questo Natale e sempre!

Benedizioni e pace in Cristo».

Photo: Albin Hillert/WCC