“Tra le parole”, come viene raccontata la migrazione

Il rapporto 2023 della Carta di Roma su come i media parlano del fenomeno migratorio

«Tra le parole» a cura di Gian Mario Gillio è andata in onda domenica 17 dicembre per il «Culto evangelico», trasmissione (del Giornale Radio) di Rai Radio1 a cura della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. Per
riascoltare il programma è possibile collegarsi al sito: www.raiplaysound.it. Nel programma gli interventi di Paola Barretta (Carta di Roma), Cristina Cattaneo (Università statale di Milano) e per la Tavola valdese, Andrea Sbaffi.

L’immigrazione nel 2023 è tornata a essere una questione rilevante nell’agenda dell’informazione e della comunicazione in Italia. Lo dimostra l’analisi condotta (oggi disponibile nell’XI Rapporto sostenuto grazie ai fondi Ottopermillevaldese – Unione delle chiese metodiste e valdesi –, dall’Associazione Carta di Roma – che vede tra i fondatori e tuttora nel comitato direttivo la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) – che esaminando le prime pagine di sei quotidiani italiani ha rilevato un «significativo, ma anche inquietante, incremento dell’attenzione rispetto all’anno precedente». Il Rapporto Notizie a memoria è stato presentato a Milano nell’Aula Magna dell’Istituto di Medicina Legale, lunedì scorso.

«Si tratta una tendenza importante non soltanto per motivi “quantitativi”, ma “qualitativi” – ha ricordato il sociologo Ilvo Diamanti –. Ossia, per il significato che ne caratterizza l’andamento negli ultimi anni. Questa svolta dell’informazione è divenuta particolarmente evidente dopo l’invasione della Russia in Ucraina, nel febbraio 2022. Un conflitto che ha ridisegnato non solo la direzione e la geografia dei migranti, ma la loro immagine. Le persone in arrivo dall’Est, infatti, erano (e sono) percepite “in fuga dalla guerra”. Oggi, però, la scena è cambiata – ha proseguito Diamanti –. La guerra si è spostata (anche) altrove. E il sentimento dei cittadini si è adeguato. Così, quasi metà degli italiani (il 46%) intervistati da Demos&Pi per l’XI Rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza (nel novembre 2023) ha espresso nuova preoccupazione nei confronti dei migranti. Li ritiene, cioè, una minaccia alla sicurezza, mentre il 35% li considera un pericolo alla nostra identità e religione. Solo il 29% degli italiani li vede, invece, come un problema per l’occupazione. Perché è ormai chiaro che è vero il contrario. In quanto, costituiscono una risorsa necessaria in molte attività».

Il Rapporto evidenzia quanto che nel 2023 si è registrato «un aumento delle notizie dedicate al tema dell’immigrazione rispetto a quanto osservato nell’anno precedente: gli articoli sulle prime pagine dei quotidiani analizzati (Avvenire, Il Giornale, La Stampa, La Repubblica, Il Fatto quotidiano, Il Corriere delle Sera) sono stati 1536 rispetto ai 563 del 2022, con un incremento pari al 173%. L’analisi dei titoli sulle prime pagine rivela nel corso del 2023 un’attenzione continua e pervasiva, con un picco nel mese di marzo in concomitanza con la tragedia di Cutro (306 titoli a marzo) e un altro, meno consistente, a settembre (249 titoli), in concomitanza con il vertice europeo». In aumento, però, il tono allarmistico: «gli accenti allarmistici sono correlati nella maggior parte dei casi alle notizie sulla criminalità e la sicurezza, sui flussi migratori e sull’accoglienza».

L’analisi sul lessico dei titoli della stampa dedicato alle migrazioni nei primi 10 mesi del 2023 ricorda che il 2023 «segna un’inversione di tendenza e un ritorno (post Covid) a una copertura importante delle migrazioni. Gli eventi più incisivi: Cutro il 26 febbraio, dove hanno perso la vita 94 persone (di cui 35 bambini) a pochi metri dalla costa italiana; le politiche del nuovo governo Meloni, le relazioni con i partner europei e i tentativi di accordi con paesi terzi, tra cui Tunisia e Albania, e l’aumento di arrivi via mare, nei primi 10 mesi del 2023, il 37% in più del 2022».

Alla presentazione al tavolo dei relatori c’era Andrea Sbaffi, membro della Tavola valdese: «L’Otto per mille delle chiese metodiste e valdesi sostiene da anni l’Associazione Carta di Roma che dal 2011 si pone l’obiettivo di garantire una corretta informazione sui temi dell’immigrazione. Carta di Roma – ha rilevato Sbaffi – si fa garante del protocollo deontologico siglato nel 2008 dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa italiana per tutti coloro che lavorano quotidianamente sui temi della Carta: giornalisti, in primis, ma anche operatori dell’informazione, enti di categoria ed istituzioni, associazioni e attivisti impegnati sul fronte dei diritti dei richiedenti asilo, dei rifugiati. Temi che contraddistinguono le buone pratiche messe in campo dalle nostre chiese metodiste e valdesi e dalla Fcei, da tempo impegnate per assicurare che i flussi migratori avvengano in sicurezza e fuori dalla logica vessatoria degli scafisti e di chi si arricchisce sulla pelle degli ultimi del mondo, in particolare grazie ai Corridoi umanitari; ma anche sul versante dell’accoglienza con il lavoro della Diaconia valdese che ha accompagnato oltre mille migranti nel delicato percorso d’inserimento e costruzione di un’autonomia lavorativa, abitativa e sociale. Per questo, il nostro Otto per mille continua a sostenere Carta di Roma, in un quadro spesso desolante della comunicazione».