Le Chiese riflettono sul ruolo dei valori cristiani nell’Ue

Incontro fra la Conferenza delle Chiese europee, la Commissione delle Conferenze episcopali dell’Ue e l’Assemblea interparlamentare sull’Ortodossia in vista delle elezioni 2024

L’importanza dei valori cristiani per l’Unione europea, soprattutto nel contesto delle prossime elezioni europee del giugno 2024, è stata discussa da funzionari dell’UE, rappresentanti di organizzazioni ecclesiali e ONG cattoliche che lavorano con l’UE, in un incontro nei giorni scorsi a Bruxelles.

L’incontro è stato organizzato dalla Conferenza delle Chiese europee (Kek), dalla Commissione delle Conferenze episcopali dell’Ue (Comece) e dall’Assemblea interparlamentare sull’Ortodossia.

I partecipanti hanno discusso di come la fede e i valori cristiani modellano la nostra vita quotidiana, il nostro comportamento e la nostra azione; come informano le politiche dell’Unione Europea e come coloro che lavorano con le istituzioni europee vedono il ruolo e l’impatto del cristianesimo nel dibattito politico.

L’incontro ha anche suscitato un dibattito su come i valori cristiani possano formare l’Unione europea ora e in futuro, e come possano ispirare politiche e proposte legali. Inoltre si è discusso delle principali priorità dei cristiani e dei cristiano democratici in vista delle prossime elezioni europee.

«In un periodo di molteplici crisi e di crescente polarizzazione nelle società europee, diventa evidente che la prosperità e la crescita economica non sono obiettivi sufficienti per l’Unione», ha affermato Katerina Pekridou, responsabile del programma della Kek per la teologia e gli studi.

Ha proseguito affermando che la pace duratura e la riconciliazione, obiettivo principale dell’Unione, richiedono non solo strutture politiche efficienti, ma anche i valori fondamentali della giustizia e della solidarietà.

«Siamo convinti che le chiese guidate dalla visione del regno di Dio di “giustizia, pace e gioia nello Spirito” (Romani 14, 16-19), abbiano un ruolo fondamentale da svolgere nel rafforzare i valori alla base dell’esistenza dell’UE, e contribuire alla riconciliazione tra le comunità e i popoli (Trattato di Roma, 1957, cfr Charta Oecumenica)», ha aggiunto Pekridou.

L’eurodeputato György HölvényI, copresidente del gruppo di lavoro del PPE, (il gruppo dei Popolari europei), sulle relazioni interculturali e il dialogo interreligioso, ha sottolineato «l’importanza della pace e del dire la verità nell’attuale contesto politico, dove la cooperazione e il miglioramento della comprensione sono essenziali».

L’eurodeputato Jan Olbrycht, vicepresidente e capogruppo del gruppo PPE al Parlamento europeo e a sua volta copresidente del gruppo di lavoro del PPE sulle relazioni interculturali e il dialogo interreligioso, ha riflettuto «su come i valori cristiani debbano essere dimostrati nella pratica». Ha parlato della «complessità dei diversi approcci nell’affrontare le questioni etiche tra le Chiese europee e gli Stati membri dell’UE».

L’eurodeputato Lukas Mandl del gruppo del Partito popolare europeo (Democratici cristiani) ha parlato delle «sfide legate alla disinformazione e all’incitamento all’odio nell’attuale contesto politico». Nell’affrontare queste sfide, ha sottolineato l’importanza della dignità umana radicata nei valori cristiani.