Fare ritorno al Padre misericordioso

Un giorno una parola – commento a Luca 15, 21-22

Ascolta la meditazione:

Tutti quanti siamo diventati come l’uomo impuro, tutta la nostra giustizia come un abito sporco

Isaia 64, 6

Il figlio gli disse: «Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio». Ma il padre disse ai suoi servi: «Presto, portate qui la veste più bella, e rivestitelo»

Luca 15, 21-22 

Chi non conosce la parabola del “figlio prodigo” e del “padre misericordioso”? Eccoli qui uno di fronte all’altro nei due versetti di oggi. Il figlio, dopo avere abbandonato il padre ed il fratello per “realizzarsi” in un paese lontano, e dopo avere fatto fallimento, è “rientrato in sé” e ha ripensato a casa. In realtà, è difficile guardare al suo “rientrare in sé” come a un ravvedimento. Se pensa di tornare è perché in casa di suo padre “i servi hanno pane in abbondanza, mentre lui muore di fame”. Così, prepara un discorsetto con cui spera di rabbonire almeno in parte il padre: “Ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi”, e si avvia sulla strada del ritorno. Sappiamo come il padre l’abbia accolto, come si sia sentito le viscere in subbuglio, gli sia corso incontro e l’abbia baciato e ribaciato. Come reagisce il figlio a quella manifestazione d’amore? A me sembra non in modo molto bello: non si abbandona felice a quei baci, ma resta freddo e lucido, e recita il discorsetto che aveva nella mente. Però, non gli riesce di concluderlo con la richiesta di essere trattato come uno dei servi. Il padre infatti non glielo consente: comanda che lo vestano con l’abito più bello, e così lo reintegra nel suo ruolo di figlio.
Oggi, 31 ottobre, è la giornata che celebra la Riforma protestante. È bello leggere proprio oggi queste righe in cui domina il “sola grazia” riscoperto da Lutero. Se ritorniamo a lui, il Padre misericordioso di Gesù non sta ad interrogarsi sulla sincerità dei motivi che ci hanno spinto sulla via di casa. Gli interessa che siamo lì, davanti a lui, e che ci può abbracciare e farci dono dell’abito dei figli e delle figlie. Amen.

Immagine: H. Rembrandt, Il ritorno del figliuol prodigo, 1668, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo.