Il fondamento della saggezza è nel timore dell’Eterno

Un giorno una parola – commento a Colossesi 2, 3

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O Signore, Dio mio, hai moltiplicato i tuoi prodigi e i tuoi disegni in nostro favore; nessuno è simile a te!

Salmo 40, 5

In Cristo, sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza

Colossesi 2, 3

Anche i credenti della città di Colosse hanno accolto la predicazione e l’annuncio di Cristo, ma evidentemente questo a loro non basta. Credono, ma lo fanno all’interno della visione della realtà tipica del loro tempo, quando il mondo appare dominato da forze misteriose, incontrollabili dagli esseri umani. Possiamo sorridere per questi atteggiamenti, da uomini e donne moderne che pensano di essersi svincolati/e da una visione mitica della realtà. Forse, però, a conti fatti non siamo molto diversi da loro: tutti i giornali, anche i più seri, ogni giorno riportano l’oroscopo – che spesso è la prima cosa che si va a leggere.
Ma l’epistola su questo è rigorosa: non esiste “Cristo e …” – Cristo non accetta di condividere la sua signoria con nessuna forza terrena. Di più: il fondamento della saggezza, e dunque del nostro modo di vivere, è nel timore dell’Eterno, come già ricordava il libro dei Proverbi (9, 10). Una delle caratteristiche del nostro tempo, invece, è che è un’età ricca di conoscenza e povera in sapienza. In tutta la sua storia, l’umanità non ha mai saputo tante cose come adesso, non è mai stata tanto istruita; ma, come ai tempi di Giobbe, «la sapienza dove trovarla?» (28, 12-13).
Paolo afferma anche, in I Corinzi 1, 20-25, che Dio ha mostrato la stoltezza e la limitatezza della sapienza umana. Ciò non è avvenuto in parole oppure in argomenti, confrontando sentenze di sapienza “mondana” con detti di sapienza “cristiana”; ma ha operato attraverso la morte in croce di Gesù – questa è la dimensione che capovolge i valori umani, questa è la nuova realtà del rapporto tra il Creatore e la creatura instaurata in Cristo, che per la “storia” è però solo scandalo e follia.
Lutero, meditando sulla croce, scriveva: «Non è sufficiente conoscere Dio nella sua gloria e maestà, ma è anche necessario conoscerlo nell’umiliazione e nell’infamia della croce… In Cristo, nel Crocifisso stanno la vera teologia e la vera conoscenza di Dio». Amen.