Il Signore riconosce le storie travagliate, e dà loro speranza

Un giorno una parola – commento a Isaia 25, 4

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Signore, sei stato una fortezza per il povero, una fortezza per l’indifeso nella sua angoscia, un rifugio contro la tempesta, un’ombra contro l’arsura; poiché il soffio dei tiranni era come una tempesta che batte la muraglia

Isaia 25, 4

Noi che viviamo siamo sempre esposti alla morte per amor di Gesù, affinché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale

II Corinzi 4, 11

La storia d’Israele è stata dolorosa e travagliata: un popolo minacciato, talvolta anche sconfitto da nemici esterni (Egizi, Assiri, Babilonesi… l’elenco prosegue almeno per altri 2000 anni, passando dall’Oriente all’Europa), oppresso dai nemici interni: potenti arraffoni, mercanti senza scrupoli, sacerdoti approfittatori, regnanti infingardi. La Bibbia ha una visione della storia meno ideologica di tante storiografie moderne, è anche capace di raccontare le miserie dei suoi capi, non lo solo le loro imprese. Basta leggere la storia di Davide e Betsabea in 2Samuele 11 per capire che la Scrittura non ha falsi pudori, non finge che tutta la sua storia sia stata percorsa da eroi “senza macchia e senza paura”. A pensarci bene, questa esperienza contraddittoria non è esclusiva del popolo ebraico, perché ogni nazione può annoverare le medesime difficoltà nel corso della sua storia. Questo fa delle vicende della Bibbia sia quelle di qualcuno, sia di ciascuno. Qualcuno in specifico, gli Israeliti; ciascuno, ciascuna – chi confida nel Signore. Anche gruppi sociali diversificati sono rappresentati dalle parole del Profeta: poveri, viandanti, lavoratori dei campi, forse anche potenti in difficoltà, a leggere la parte finale del versetto. Minacciati nel corpo, dalle forze della natura, ma anche nell’animo, dalle angosce che provoca l’esistenza. Isaia non sottopone alla fiducia la domanda “di chi è la colpa”, ma si concentra sul dolore di chi soffre. Le parole che il profeta rivolge ai lettori di ogni tempo sottolineano che il Signore riconosce le storie travagliate, e dà loro speranza. La storia di chi crede in Dio è storia in cui possiamo individuare un sostegno nell’azione di Dio.