Abusi nelle chiese: le principali religioni francesi lavoreranno insieme
In Francia per la prima volta i rappresentanti cattolici, protestanti, ortodossi, musulmani, ebraici e buddisti collaboreranno per prevenire le violenze in ambito ecclesiastico
I leader delle principali religioni francesi hanno annunciato mercoledì 20 settembre 2023 di voler riflettere e lavorare insieme nella lotta agli abusi in ambiti ecclesiastici. I vari leader si erano incontrati il giorno prima a Parigi per un convegno voluto proprio per dare avvio a una ampia collaborazione. Codice etico, formazione comune, si stanno esplorando diverse strade da percorrere insieme.
Martedì i leader di sei comunità religiose (cattolica, protestante, ortodossa, musulmana, ebraica e buddista) si erano per l’appunto incontrati a Parigi per una mattinata di lavoro sul tema della violenza sessuale nelle chiese. Una prima storica che lancia una mobilitazione collettiva, indica in un comunicato redatto dalla Conferenza dei leader religiosi francesi (Crcf) al termine dei lavori. Si tratta di un passo significativo nel riconoscimento di questo tema, definito importante dal Crcf, che annuncia quattro percorsi di collaborazione interreligiosa destinati a essere oggetto delle prossime giornate di studio.
I funzionari hanno concordato di lavorare alla creazione di una formazione interreligiosa per sensibilizzare i ministri del culto e i leader religiosi sulle questioni della violenza. Intendono anche lavorare ad un codice etico e stanno valutando un’indagine scientifica sull’impatto, sul ruolo, del fattore religioso nei casi di violenza sessuale.
I responsabili dei culti hanno infine voluto sottolineare l’impegno per mantenere attiva la Commissione indipendente sull’incesto e la violenza sessuale contro i bambini (Ciivise), che dovrebbe terminare il suo operato il 31 dicembre 2023. La Crcf avvia così un dialogo cruciale sulla violenza sessuale e la responsabilità religiosa, si legge sempre nel comunicato stampa finale.
Durante la giornata di studi di martedì, i rappresentanti delle religioni intervenuti sul palco hanno tutti sottolineato che la Chiesa cattolica ha aperto la strada alle indagini in materia di abusi con il rapporto Sauvé, che ha rivelato nell’ottobre 2021 l’entità della criminalità infantile nella Chiesa, con uno studio che va dal 1950 a oggi.
Il comunicato è firmato da Christian Krieger (presidente della Federazione protestante di Francia), Eric de Moulins-Beaufort (presidente della Conferenza episcopale di Francia), Haïm Korsia (rabbino capo di Francia), Mohammed Moussaoui (presidente del Consiglio francese del culto musulmano – Cfcm), Demetrios Ploumios (presidente dell’assemblea dei vescovi ortodossi di Francia) e Antony Boussemart (copresidente dell’Unione buddista di Francia).
L’incontro si è svolto alla presenza di Juliette Part, capo dell’Ufficio centrale per gli affari religiosi del Ministero degli Interni.
Partecipando al dibattito, il giudice Édouard Durand, presidente della Ciivise, ha ammonito: «Moltiplicate per 50 le parole di un bambino per misurare il suo dolore e sarete ancora lontani dalla sua reale sofferenza»; aggiungendo poi «Chi proteggiamo? Le vittime o le istituzioni?»
È emerso dai vari interventi che la violenza sessuale è spesso preceduta dalla violenza spirituale e che processi simili si mettono in pratica qualunque sia la religione e la sua organizzazione.
L’incontro è stato animato dal desiderio di trovare insieme ambiti di collaborazione e di definire le rispettive priorità. Sono state così definite quattro vie di collaborazione interreligiosa che saranno oggetto delle prossime giornate di studio.
Nella foto al centro il pastore Christian Krieger