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“Con cura”. A Firenze il convegno della Diaconia Valdese

Sabato 4 marzo 2023 si svolgerà a Firenze il XXXII convegno della Diaconia valdese, il braccio sociale della Chiesa valdese, dal titolo “Con Cura”. L’appuntamento è presso l’Aula Magna dell’Istituto Gould, in via De’ Serragli 49 a Firenze a partire dalle ore 9. Sarà anche l’occasione per ricordare Victoria Munsey, mancata la sera del 27 febbraio, collaboratrice della Diaconia per tanti anni, come formatrice prima, poi come membro della commissione e vice presidente per otto anni. «Al di là degli incarichi considerava la Diaconia come un pezzo della sua casa e rimane un membro della nostra famiglia di affetti. Il vuoto che lascia la sua mancanza è riempito da tutto quello che abbiamo imparato da lei» si legge nel testo di ricordo pubblicato sul sito della Diaconia valdese.

Ad aprire i lavordel convegno i i saluti istituzionali e la meditazione biblica. Seguiranno gli interventi “Vedere. Lo sguardo, primo elemento di relazione empatica” del pastore Winfrid Pfannkuche e “La fatica di avvicinarsi all’altro (senza tamponarlo!)” dello psicologo e psicoterapeuta Roberto Locchi.

La mattina proseguirà con l’intervento di Alice Squillace, responsabile dei Corridoi Umanitari Diffusi per la Diaconia Valdese – CSD, dal titolo “Sbarco dal volo della speranza. È importante non solo il dove ma anche il come si arriva”. Prenderà la parola Laura Carletti dell’ Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà, che interverrà sul tema “c’era una casa molto carina.. etica e empatia dei locali di vita”, seguita da “non ti curar di lor.. comunità specializzate nel non delegare agli specialisti”, di Marcello Galetti, responsabile Innovazione e Sviluppo della Diaconia Valdese Valli. Chiude la mattinata Pietro Venè, responsabile dell’area minori della Diaconia Valdese Fiorentina, con il suo intervento “vola via. Quando sono pronti a fare a meno di noi”.

Nel pomeriggio laboratorio a cura della Fgei, la Federazione giovanile evangelica in Italia.

«Parafrasando il famoso testo biblico potremmo porre, fra il retorico e il provocatorio, la domanda “come posso aver cura dell’altro?” – recita la locandina della giornata-. Il testo, noto come “la parabola del buon samaritano, ci suggerisce un percorso ideale per la cura: se prima di tutto avere cura significa riconoscersi nell’altro e nella sua sofferenza per trovare il modo di ridurre le distanze, avvicinarsi e non scappare dall’altra parte. Il contenuto dell’intervento deve essere “accurato”, deve prevedere che si facciano bene tutte le cose di cui c’è bisogno, facendosi carico di tutto il processo di cura per l’oggi e per il domani. Il convegno segue così il percorso del samaritano che prima si commuove vedendo una persona sofferente, poi si avvicina, interviene con appropriatezza e poi continua a farsi carico della persona, pur separandosene».