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Federazione luterana mondiale. Prima pastora palestinese in terra Santa

Sally Azar, membro del Consiglio della Federazione luterana mondiale (Flm) sarà ordinata domenica 22 gennaio. È la prima donna palestinese pastora in «Terra Santa».

L’invito allo storico evento (diramato dalla Chiesa evangelica luterana in Giordania – Elcjhl) recita: «Il ministero di Sally è un potente messaggio di progresso nel cammino della Chiesa verso la giustizia di genere».

Nel 2018 Azar ed una sua collega teologa siriana si sono diplomate presso la Near East School of Theology (in Libano) dove il vescovo emerito dell’Elcjhl, Munib Younan, le ha incoraggiate dicendo loro: «Servire la missione del nostro Dio Uno e Trino è il mezzo per far avanzare il Regno di Dio nel mondo».

Azar, poi, ha proseguito i propri studi universitari a Göttingen, in Germania. In seguito è stata eletta come membro del Consiglio della Federazione luterana mondiale per la Regione asiatica.

Proponiamo qui l’intervista pubblicata sul sito della Flm a cura di A. Gray.

Come si sente a pochi giorni dalla sua ordinazione?

«É un onore. Esser donna e con un ruolo così importante da poter svolgere nella mia chiesa è un ulteriore onore. Quando frequentavo la Facoltà di Teologia, non pensavo di poter essere io la prima donna ordinata. Sono felice di essere diventata un “tassello di storia” dell’uguaglianza di genere per la mia chiesa. Sono molto elettrizzata in questi giorni, ma non nascondo un po’ di agitazione. Il futuro non sarà facile e confido molto nel supporto dell’Elcjhl».

Chi è il suo mentore, se ne ha uno, una?

«Non c’è una persona sola. Ne posso enunciare tante. Direi semplificando che sono tutte le donne che mi hanno sostenuta durante gli studi e le e i docenti. In Germania mi è stata molto vicina la pastora siriana Mathild Sabbagh: prima donna ordinata in Siria. Grazie anche alle affinità che ci accomunano».

Quale sarà il suo incarico dopo l’ordinazione?

«Sarò assegnata alla congregazione di lingua inglese Elcjhl a Gerusalemme. Un ruolo di collegamento con la congregazione di lingua araba e soprattutto lavorerò a stretto contatto con i giovani. Dedicherò molto del mio tempo al tema della giustizia di genere».
L’Elcjhl ha tradotto la politica di giustizia di genere della Federazione luterana mondiale in arabo anni fa. Quali prossimi passi vede per metterlo in pratica nella sua chiesa?

«Questo è un momento che tutti noi abbiamo desiderato. L’Elcjhl ha adottato la Politica di giustizia di genere, ma le donne non si vedevano ancora in quella politica, o non vedevano come avrebbero potuto ottenere una formazione teologica – non è chiaro perché un numero maggiore non abbia perseguito questa vocazione. Forse alcune pensavano: “Se studio teologia, qual è il futuro realistico?”.

Con la mia ordinazione, spero che non solo le giovani donne siano ispirate a studiare la teologia, ma che anche le donne di tutte le età che avrebbero voluto studiare teologia ma non pensavano che fosse possibile, siano incoraggiate a farlo».

Come pensa che il suo servizio come membro del Consiglio della Lwf sia complementare al suo lavoro di pastore?

«Negli ultimi due anni del mio mandato in Consiglio, ero in Germania e non a casa a Gerusalemme. Una cosa che mi entusiasma molto è riunire i giovani della regione asiatica. Spero di poter contribuire all’attuazione di molti dei programmi giovanili della Lwf a Gerusalemme come pastora della regione».

Photo di LWF/A. Hillert