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Le chiese sono invitate a commemorare i rifugiati morti alle frontiere europee

In vista della Giornata Mondiale del Rifugiato del 20 giugno 2022, la Conferenza di chiese Europee (Kek) insieme alla Commissione delle chiese per i migranti in Europa (Ccme) invitano le chiese a commemorare le migliaia di migranti e rifugiati che hanno perso la vita nel Mediterraneo, così come in altre frontiere in Europa e dintorni, in cerca di sicurezza.

Nel loro appello congiunto, la Kek e la Ccme incoraggiano le chiese a svolgere culti, preghiere e veglie dedicate il 19 giugno, continuando la tradizione degli anni passati.

«In questo periodo di Ascensione e Pentecoste, pieno di speranza e di luce per tutta l’umanità, siamo profondamente rattristati dal fatto che la sofferenza, la disperazione e la morte continuino per migliaia di nostri fratelli e sorelle ai confini esterni dell’Unione Europea e dell’Europa in generale», si legge in una lettera congiunta inviata alle Chiese europee dal segretario generale della Kek Jørgen Skov Sørensen, e dal segretario generale della Ccme Torsten Moritz.

«Il nostro appello viene lanciato in un momento in cui la guerra in Ucraina infuria», affermano, sottolineando che «le nostre preghiere e azioni per i rifugiati diventano di conseguenza più significative che mai». 

«Come chiese e cristiani, la nostra vocazione è quella di essere testimoni e servitori della Risurrezione e della nuova vita nella giustizia e nella pace per tutti, indipendentemente dall’etnia, dalla nazionalità o dalla religione. Sappiamo di essere parte di una comunione globale di cristiani nel ricordare insieme le persone colpite nelle rispettive regioni e nel riflettere sulle cause del loro esodo», si legge nella lettera.

La Ccme ha pubblicato sul suo sito web uno speciale materiale che può essere utilizzato per il culto o per le intercessioni durante un culto, disponibile in inglese e tedesco.

Foto di Ggia