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Incendio nella chiesa avventista di Pavia

Lo scorso martedì 5 aprile, un incendio ha gravemente danneggiato la sede della chiesa avventista di Pavia, che si trova nella zona della stazione ferroviaria, in un’area molto popolata. L’incendio si è sviluppato nell’ora di pranzo, ci spiega il pastore Daniele La Mantia, in servizio nella comunità da pochi mesi, anche se «la sorella che si occupa delle pulizie era stata lì nel mattino e non aveva notato nulla di strano, né odori né altro».

Ieri c’è stata ancora una ripresa dell’incendio, poi domato completamente. Fortunatamente non ci sono stati feriti, ma «i locali sono andati completamente distrutti, insieme a ciò che contenevano, sia per le fiamme sia per l’intervento dei vigili del fuoco per tentare di domare le fiamme».

Al momento ci sono varie ipotesi sulle cause, tra cui quella del surriscaldamento della canna fumaria, e sembra che l’incendio sia partito dal sottotetto, ma le indagini sono in corso e oggi ci saranno ulteriori sopralluoghi.

Intanto è partito un “tam tam” con manifestazioni di solidarietà dalle altre chiese avventiste italiane, mentre a livello locale il primo contatto è stato con il pastore Maurizio Abbà, della chiesa valdese, che si trova a poche decine di metri dai locali incendiati, e poi con il parroco cattolico don Michele, con il quale è stata organizzata una preghiera ecumenica prevista per stasera.

Per il futuro più prossimo l’urgenza di questa comunità, formata da circa sessanta membri di varie nazionalità che si ritrovavano in questo edificio da undici anni, è di trovare un locale sostitutivo, perché come ricorda La Mantia nell’incendio sono andati distrutti non solo la sala di culto ma anche quelle dove si svolgevano le attività dei bambini e degli scout, i pranzi comuni e le riunioni: «La chiesa cattolica si è subito mobilitata per accoglierci, già il prossimo sabato saremo ospitati da loro, e speriamo che il Comune possa darci un aiuto tramite l’utilizzo di locali. Lideale in effetti sarebbe un locale “esterno». Non è facile ipotizzare un’accoglienza da parte di un’altra chiesa: al di là della disponibilità, bisogna infatti tenere conto delle esigenze di ciascuno e non è semplice conciliare tutto.