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La Chiesa riformata in America si divide

Il giorno di Capodanno, 43 congregazioni della Reformed Church in America (RCA) si sono separate dalla denominazione nazionale, uno dei più antichi organismi protestanti degli Stati Uniti, per divergenze teologiche riguardanti il ​​matrimonio tra persone dello stesso sesso e l’ordinazione di persone Lgbt.

Le congregazioni teologicamente conservatrici hanno dato vita al nuovo gruppo, l’Alleanza delle Chiese Riformate(ARC), lasciando le chiese della RCA preoccupate per la sopravvivenza della denominazione. Prima della scissione, la denominazione – che ha quasi 400 anni di vita – aveva meno di 200.000 membri e 1.000 chiese. Almeno altre 125 chiese di varie denominazioni stanno discutendo con i leader dell’ARC sulla possibilità di aderirvi.

«Si tratta di un folto gruppo di chiese conservatrici che stanno fornendo anche molte entrate alla denominazione. Sono convinto che l’esodo di massa di tutte queste chiese conservatrici getterà la Chiesa riformata in America in una situazione finanziaria davvero difficile», ha affermato Steven Rodriguez, fondatore di chiese della RCA a Brockport, New York. «Dubito che la Chiesa riformata in America sarà finanziariamente sostenibile per molto tempo».

Secondo quanto dichiarato dai leader dell’Alleanza delle Chiese Riformate (ARC), la nuova denominazione, oltre a non accettare il matrimonio tra persone dello stesso sesso e l’ordinazione di persone LGBT, darà una forte enfasi alla fondazione di chiese e presenterà un modello organizzativo flessibile volto a promuovere un consenso teologico e un processo decisionale efficiente. 

Anche altre chiese di tendenza conservatrice nella RCA, come la Chiesa presbiteriana in Canada, la Chiesa riformata cristiana in Nord America (CRC) e la Chiesa presbiteriana in America (PCA), stanno valutando se aderire all’ARC.

«Vogliamo nel breve termine essere una piattaforma di approdo sicuro per le chiese, ma a lungo termine vogliamo essere una seria piattaforma di lancio per la chiesa in missione nel mondo», ha affermato Tim Vink, direttore della leadership spirituale e della sensibilizzazione della nuova denominazione.

La nascita dell’Alleanza delle Chiese Riformate fa parte di un più ampio riallineamento all’interno del protestantesimo nordamericano. Gli ultimi due decenni hanno visto episcopaliani, presbiteriani e luterani conservatori dare vita a proprie denominazioni; anche i metodisti uniti stanno affrontando una scissione al proprio interno che probabilmente si consumerà nel prossimo autunno. 

La RCA – denominazione teologicamente e politicamente diversificata che risale all’arrivo dei coloni olandesi a Manhattan negli anni ‘20 del Seicento – ha discusso di sessualità e inclusione LGBT a partire dagli anni ‘70. Nel 2018, il Sinodo generale della RCA ha formato un gruppo incaricato di discernere se la RCA dovesse rimanere unita, ristrutturarsi o separarsi. Il team ha alla fine suggerito un percorso che coinvolgesse tutte e tre le strade, ma l’incontro che doveva mettere ai voti le proposte del team è stato ritardato di 16 mesi a causa della pandemia di COVID-19. Nel frattempo, circa 15 leader della RCA hanno iniziato a incontrarsi virtualmente per elaborare un futuro al di fuori della denominazione storica. Centrale la questione dell’unità teologica nell’interpretazione della Scrittura. Secondo Dan Ackerman, direttore della leadership organizzativa dell’ARC, la chiesa deve avere una struttura più agile ed essere teologicamente più omogenea. Ma le differenze teologiche permangono anche all’interno della nuova denominazione. Mentre la comprensione del matrimonio tra un uomo e una donna è una convinzione teologica di «primo livello», ha spiegato Ackerman, la questione dell’ordinazione delle donne è una «questione di secondo livello», che i leader possono affrontare localmente nei loro contesti. Ogni cinque anni l’organizzazione e le singole congregazioni valuteranno se quell’alleanza è ancora utile e deve proseguire. La Alleanza delle Chiese Riformate sostituirà le conferenze nazionali che si svolgono in presenza con videochiamate, piattaforme di messaggistica digitale e altre forme di comunicazione virtuale per prendere decisioni in modo più efficiente. Il Consiglio si riunirà due volte al mese per accelerare i tempi di risposta. 

La leadership della Chiesa riformata in America ha contattato le sue congregazioni, sperando di non perderle grazie alla crescente diversità interna e alle nuove partnership internazionali volte alla missione e alla fondazione di nuove chiese, tra cui la Global Mission nata 375 anni fa che supporta circa 100 missionari e partner attraverso i suoi 8,5 milioni di dollari di donazioni. Eppure, la RCA si impegna a consentire alle chiese di separarsi mantenendo buoni rapporti. «Vogliamo benedire i nostri fratelli e sorelle che stanno scegliendo di trovare un’altra famiglia confessionale», ha affermato Christina Tazelaar, direttrice della comunicazione per la RCA. 

La ARC sembra ugualmente dedita a una transizione graduale e i pastori della nuova organizzazione affermano di essere aperti all’idea di possibili collaborazioni con la RCA. «Noi benediciamo la RCA,  e preghiamo per la RCA», ha detto Vink, «sebbene il Sinodo generale di ottobre abbia chiarito a molte chiese conservatrici che ora è il momento di cercare un nuovo otre». 

 

Foto di infomatique