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Tutto avviene “in cielo”, tutto avviene “in Cristo”

Il Signore ha fatto cose grandi per noi, e noi siamo nella gioia
Salmo 126, 3

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo
Efesini 1, 3

Nel versetto tratto dall’epistola agli Efesini si dice che noi benediciamo Dio perché lui ha benedetto noi. Una frase che riecheggia quella contenuta in I Giovanni 4, 19 «Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo». È sempre Dio che prende l’iniziativa, nell’amore come nella benedizione o nella grazia. 

Ora, questa – più che una preghiera – sembra una esclamazione di sorpresa e meraviglia. È come se l’apostolo in quel momento avesse ricevuto una rivelazione dei progetti eterni di Dio, una visione d’insieme del piano di salvezza di Dio per il mondo, una comprensione spirituale dei propositi divini.

La cosa da notare è la precisazione che le «benedizioni spirituali» che hanno preceduto la nostra sorpresa benedizione di ringraziamento avvengono «nei luoghi celesti» e «in Cristo». 

Quindi si tratta di qualcosa che accade “nel cielo”, cioè nella volontà sovrana di Dio. Non è una decisione presa in seguito a qualche circostanza, a qualche nostra buona azione, ma è presa addirittura nel «segreto progetto della sua volontà», quindi, a parte, fuori, svincolata dalla nostra volontà. È pura grazia preveniente.

La seconda affermazione è che tutto avviene “in Cristo”. Cristo è all’origine del piano di Dio: «prima della creazione del mondo Dio ci ha scelti per mezzo di Cristo»; Cristo è al centro del piano di Dio: «perché Cristo è morto per noi»; e Cristo è al compimento del piano di Dio: «Dio… riunisce tutte le cose… sotto un unico capo, Cristo». Non si può separare la grazia di Dio da Cristo. Cristo è il motivo delle benedizioni ricevute.

Tutto avviene “in cielo”, tutto avviene “in Cristo”. Ciò significa che la salvezza non dipende da circostanze contingenti, ma esclusivamente dall’amore di Dio manifestato in Cristo. Per questo, ci sono due conseguenze.

La prima è che il piano di salvezza di Dio non può essere messo in crisi, non può correre alcun pericolo di essere contrastato, sovrastato o vinto. Non c’è nessuna catastrofe naturale, nessuna pandemia, nessun fallimento della storia, nessuna infedeltà umana che «potranno separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore».

La seconda è che, davanti alla grandezza dei propositi di salvezza rivelati in Cristo, che cosa resta all’umanità se non semplicemente benedire Dio con riconoscenza e rendergli il culto che in Cristo gli è dovuto?