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Guardia Piemontese, dopo 460 anni due nuovi membri di chiesa valdesi

Il 5 giugno 1561 Guardia Piemontese assistette a uno dei più grandi massacri della storia, che fece centinaia di vittime non risparmiando donne e bambini, di cui rimane una traccia storica significativa alla “Porta del Sangue”. Il 2008, il compianto sindaco Cistaro ha istituzionalizzato la “Giornata della Memoria”, per recuperare un oblio di quasi 450 anni. Tale giornata vuole essere una celebrazione comunitaria per trasmettere alle nuove generazioni una significativa pagina di storia. Con tale evento desideriamo rendere omaggio al coraggio e alla dedizione di chi affrontò la morte pur di non rinunciare alla confessione aperta della propria fede, con una fedeltà e con uno spirito di sacrificio che destano, a tanti anni di distanza, ancora una grande ammirazione.

Il 5 giugno 2021, in piazza della Strage, davanti al Centro culturale Gian Luigi Pascale si è tenuto un commovente culto pubblico presieduto dal pastore Jens Hansen, con l’ammissione in chiesa di Gabriella Sconosciuto e Francesco Treviso. Presenti i membri delle comunità valdesi di Calabria. Il Comitato del Centro Pascale ha regalato ai due nuovi ammessi la Sacra Bibbia, consegnata da Beatrice Grill, presidente del Centro. La comunità di Dipignano ha donato la croce ugonotta. Dopo 460 anni, ritornano i primi due valdesi a Guardia Piemontese.

Gabriella e Francesco hanno letto le motivazioni di questa scelta. Gabriella ha dichiarato: «Sento scorrere nelle mie vene il sangue valdese. Mi sento valdese da diverso tempo. Ed è forte in me il sentimento di riscatto…. Ho scelto e mi identifico in una chiesa che valorizza la libertà individuale, che fa della diversità il presupposto per la libertà… Un’altra cosa che ancora oggi mi colpisce e apprezzo dei valdesi è la riservatezza e l’accoglienza. Scorgo sempre negli occhi dei valdesi che conosco una luce che mi appartiene. Hanno una visione del mondo straordinaria, c’è un forte rispetto tra le persone, c’è un aiuto concreto dell’altro, si fa tanto ma si dice poco. Ho trovato la dimensione che da tanto cercavo! Cercavo una Chiesa libera, pulita, innovativa, che mi permettesse di interloquire direttamente con Dio senza intermediari e l’ho trovata!». Francesco ha affermato: «Perdersi, poi ritrovarsi e perdersi altre mille volte ancora e ritrovarsi qui in questa piazza, simbolo di un atroce passato ma allo stesso tempo di un nuovo futuro. Una continua lotta alla ricerca di me stesso… Ho riscoperto la Fede, ho riscoperto il piacere di far parte di una Chiesa, di toccarne la trasparenza, di ascoltare la parola di Dio… Ho scoperto che la mia vita da credente non si esaurisce nel culto della domenica ma si manifesta anche in una dimensione sociale, culturale. Ho finalmente dato senso a una parola che prima utilizzavo arbitrariamente, libertà». Questa data da oggi avrà un significato ancora più pregnante. Oltre a ricordare l’orrore di un massacro cruento, costituirà una fiammella di speranza per poter professare liberamente la propria fede.

A questo link un servizio curato da Wditv con intervista al pastore Jens Hansen e ai due nuovi mebri di chiesa.