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Il mare che inghiotte le Fiji

(Nev/Riforma) – Prosegue la campagna guidata dalle giovani e dai giovani della famiglia metodista globale. Obiettivo: un coinvolgimento diretto di ciascuna persona, affinché si intraprendano subito azioni per il clima. La campagna “Climate Justice for All” (CJ4A), che in italiano è stata tradotta “Giustizia climatica per tutte e tutti”, invita le comunità metodiste in tutto il mondo a impegnarsi nella questione della crisi climatica e a dichiarare: “crediamo nella giustizia climatica per tutte e tutti”.

Ultima tappa, in ordine di tempo, di questa campagna, è il lancio di un cortometraggio accompagnato da risorse liturgiche incentrate sulle comunità del Pacifico, nelle Fiji, e sulla loro esperienza diretta di innalzamento del livello del mare e della migrazione forzata. Annunciato lo scorso 10 maggio dagli stessi organizzatori, questo lancio fa parte delle iniziative condotte dall’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (Opcemi) in collaborazione con la Commissione globalizzazione e ambiente (Glam) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Collaborano al progetto la coordinatrice Glam, Antonella Visintin, e i referenti regionali provenienti da Uruguay, Gran Bretagna, Italia, Zambia e Fiji.

La campagna vuole sensibilizzare le comunità, ma non solo, in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, nota anche come COP26, che si terrà a Glasgow dall’1 al 12 novembre 2021, sotto la presidenza del Regno Unito.

La gioventù metodista chiede a tutte le chiese e a tutte le persone di fare tre cose in vista della COP26: ascoltare, chiamare e impegnarsi.

Iemaima Vaai, responsabile CJ4A delle Fiji, ha dichiarato: «Prima di tutto ascoltiamo perché come gruppo abbiamo compreso che raccontare le nostre storie e ascoltare gli altri è uno strumento importante per conoscere e rispondere agli effetti della crisi climatica. In secondo luogo, sollecitiamo chi ha responsabilità di governo perché sappiamo che non è sufficiente parlare di giustizia climatica all’interno delle nostre comunità metodiste, bensì occorre trasmettere questo messaggio ai nostri rappresentanti politici. In terzo luogo, ci vogliamo impegnare per fare in modo che le comunità prendano impegni personali per attuare un cambiamento all’interno delle loro realtà locali, e per far sì che il lavoro della campagna sia sostenuto anche dopo la COP26 e che il cambiamento sia realmente integrato nella vita delle comunità metodiste».

Nel quadro della campagna CJ4A, mensilmente vengono pubblicati brevi filmati e risorse liturgiche per aiutare a raccontare le storie delle comunità metodiste che si stanno impegnando per il pianeta. In aprile, il cortometraggio e le risorse liturgiche si sono focalizzati sulla Scozia e la COP26.

Il mese di maggio è dedicato invece alle Fiji: «Il contenuto di questo mese è particolarmente interessante perché offre una prospettiva diversa da quella del mese scorso, che veniva dalla Gran Bretagna. La mia collega, Maima, ci ha portato una visione affascinante e onesta di come l’innalzamento del livello del mare e la migrazione forzata abbiano un impatto sulla vita di così tante comunità del Pacifico. Sono entusiasta che le comunità metodiste britanniche si impegnino con il cortometraggio e utilizzino le risorse liturgiche, spero che molti si sentano motivati a intraprendere un’azione per il clima!» ha detto Mollie Pugmire, operatrice britannica CJ4A.