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Quale conversione di fronte all’ecologia?

Otto diverse località, collegate per via telematica, costituiranno domani la sede anomala per la prima sessione del Sinodo nazionale della Eglise protestante unie de France (EpudF), la chiesa che dal 2012 riunisce l’Eglise Réformée e l’Eglise Evangélique luthérienne de France. È abitudine che il Sinodo nazionale della EpudF si svolga in quattro giorni nel fine settimana collegato al giorno dell’Ascensione, ma la pandemia in corso ha reso necessaria questa soluzione operativa. Il tema è «Ecologia: quale (quali) conversione (conversioni)?», e una seconda sessione è prevista, compatibilmente con le condizioni dell’emergenza sanitaria, dal 22 al 24 ottobre prossimi a Sète, uno dei luoghi storicamente più importanti del protestantesimo francese.

Il Sinodo è stato preceduto da un messaggio video della presidente del Consiglio nazionale della Chiesa, pastora Emmanuelle Seyboldt, che si interroga su come sia possibile, fattivamente, essere chiesa nel contesto del Covid. A partire dall’indicazione della Lettera agli Ebrei (11, 1), relativo alla fede come certezza di cose che si sperano, la presidente indica i tre campi di azione della Chiesa (celebrare, servire, testimoniare), nell’ottica di una fede che poggia sulla speranza e può alimentare la speranza degli altri e altre.

Il tema della sessione sinodale sarà affrontato a partire da un documento assai impegnativo e fitto di riferimenti bibliografici (non solo da libri e riviste, ma anche atti di precedenti Sinodi, anche di altre chiese). La versione originale del titolo rappresenta un gioco di parole che è più agevole, in lingua francese, tra singolare e plurale: mettere in dialogo “conversione” e “conversioni” significa al tempo stesso lo sguardo continuo alla Parola di Dio e alle conseguenze che ne possiamo trarre; e un nuovo modo di interpretare il nostro “stare al mondo”, all’interno della Creazione voluta da Dio.

Il testo è diviso in tre parti, ognuna delle quali si conclude con delle “tesine” che saranno oggetto di discussione. Nell’ambito dell’ecologia, la chiesa francese ritiene di sottoporsi a delle sfide: innanzitutto quella biblica e teologica; poi la sfida etica; e infine quello che può essere il ruolo della EpudF nel suo contesto nazionale, di fronte alla società, non escluso l’ambito politico: quali messaggi, insomma, in conseguenza delle riflessioni preliminari, si possono fare arrivare all’esterno.

Molto fitto di riferimenti biblici, il documento-base non si limita alla denuncia di uno stato dell’ambiente degradatosi in gran parte, come sappiamo, per opera umana. Anzi, partendo da un’attenzione, non sempre presente in documenti analoghi, per la condizione di tutto ciò che sulla terra non è umano (rispetto a cui abbiamo ben presente il cap. 8 dell’epistola ai Romani, e in particolare il v. 22: «ora tutta la creazione geme ed è in travaglio»; meno ricorrente è il riferimento a Romani 4, 17: «Dio … chiama all’esistenza le cose che non sono»), il testo non si limita all’etica, ma pone degli interrogativi esistenziali su che cosa sia e che cosa stia diventando l’“umano”, in questo contesto. Come confessare il Dio che libera quando, vivendo in un eterno presente, intorno vediamo rovina e sconquasso? Consapevolezza e fiducia ci provengono dal fatto che Dio prepara per noi e ci offre una realtà in cui vivere, senza che noi l’abbiamo meritato. Molto della discussione potrebbe vertere, poi, sui testi che invece affermano il posto particolare dell’uomo sulla Terra: «Tu lo hai fatto dominare sulle opere delle tue mani…» (Salmo 8) e sull’aspetto delle parabole, dove alcune descrizioni del mondo naturale concorrono a illustrare la realtà del Regno che viene.

Insomma, un materiale di partenza che darà senz’altro luogo a riflessioni importanti nelle singole comunità in Francia, per poi avere un “ritorno” autunnale, nella sede che si spera agibile di un’assise in presenza.