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Tempo di collette “virtuali”

Con il protrarsi della situazione di emergenza per effetto del coronavirus, che ormai in tutta Italia ha portato alla sospensione di ogni attività, le chiese si stanno organizzando con iniziative a distanza” (ne abbiamo parlato per esempio qui) tramite i social, la radio, l’invio di contenuti via email e così via, per mantenere vivo il contatto con e fra i propri membri di chiesa, di tutte le età.

La sospensione dei culti comunitari, però, ha una conseguenza particolare da non sottovalutare: non c’è soltanto il venir meno dell’aspetto comunitario e della condivisione della Parola, ma anche delle ricadute economiche che in talune comunità possono essere notevoli. 

Per questa ragione la Commissione esecutiva (Ced) delle chiese metodiste e valdesi del Secondo Distretto (Italia settentrionale) ha inviato una lettera a pastori e pastore, presidenti dei Concistori e Consigli di chiesa e sovrintendenti dei circuiti, poi diffusa anche agli altri Distretti, rendendoli sensibili a questo aspetto. 

Come si legge nella lettera, «la mancata partecipazione alla vita della chiesa si riflette anche sulle finanze delle chiese locali, le collette che ogni domenica entrano nelle nostre già deboli casse mancano da due settimane». La Ced suggerisce dunque «di invitare i membri a mantenere la continuità delle offerte tramite una semplice busta [simile a quella già in uso per la raccolta delle contribuzioni periodiche, ndr], con lindicazione della domenica di riferimento e il nome» per «sottolineare limportanza della contribuzione anche a distanza».

Lintestazione proposta, naturalmente adattabile, è la seguente:

«Chiesa evangelica….

Tutto ci ferma, ma la colletta ci porta avanti

Ogni domenica, continuiamo a mettere da parte il nostro contributo alla Chiesa. Anche a distanza, si può essere vicini al cuore e al futuro della nostra comunità.

La mia colletta di domenica…..

Nome……………»

La raccomandazione della Commissione esecutiva è di diffondere questa comunicazione ai cassieri, ai membri di concistori e consigli di chiesa, e possibilmente a tutti i membri di chiesa. 

In alternativa alle buste, come già prassi in alcune chiese per le normali contribuzioni, c’è la possibilità di versare il proprio contributo sul conto bancario della propria chiesa.