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Evangelici francesi in festa

Circa 180 persone hanno partecipato al simposio “Gli evangelici della Federazione protestante di Francia – Verso un nuovo impulso!” tenutosi al tempio dell’EPUdF, la Chiesa protestante unita di Francia, dell’ Etoile a Parigi, il 30 novembre allo scopo di far conoscere la diversità delle chiese e delle opere evangeliche della Federazione protestante di Francia.

Per chiudere la giornata, oltre 400 persone hanno partecipato alla conferenza del Dottor Denis Mukwege, presso il Municipio di Parigi. Pentecostale e figlio del pastore, questo ginecologo congolese, Premio Nobel per la Pace 2018 per la sua lotta contro lo stupro come arma di guerra, ha parlato di «vedere Dio negli occhi» delle vittime che si alzano per aiutare gli altri.

Nell’introduzione al simposio, François Clavairoly, presidente della Federazione protestante di Francia, ha sottolineato il contributo degli evangelici «nel preservare il messaggio del Vangelo e nel saper mantenere una distanza critica dal potere, senza rifiutare l’impegno nella società».

La giornata ha dato l’occasione di ricordare che gli evangelici erano già presenti al momento della creazione della Federazione, nel 1905 tanto che evangelico è stato il suo primo presidente, per ben 22 anni, fino al 1927. Edouard Gruner. 

«Sono poi passati 80 anni per vedere un altro evangelico a capo del Federazione, Claude Baty, pastore evangelico e presidente dal 2007 al 2013.

La teologa Valérie Duval-Poujol, lo storico Pierre-Yves Kirschleger e il sociologo Jean-Paul Willaime hanno tracciato le caratteristiche degli evangelici, la loro storia all’interno del protestantesimo francese e hanno risposte alle principali questioni domande che sorgono quando parliamo degli evangelici. Il pastore riformato Christian Krieger, presidente della Conferenza delle Chiese europee (Kek), ha parlato del rapporto degli evangelici nelle istituzioni europee, attraverso l’Alleanza evangelica europea.

Al municipio di Parigi, il Dottor Mukwege ha invitato la Chiesa a trovare una voce profetica: «Poiché abbiamo il privilegio immenso di essere liberi, dobbiamo lavorare per liberare coloro che non sono liberi. È nostra responsabilità! Non si può essere felici da soli … E cosa dice la Chiesa di tutte queste tragedie?  Dobbiamo denunciare il male, essere la voce dei senza voce, liberare i prigionieri», ha detto, esortando cristiani e chiese ad agire contro il male, la corruzione e l’ingiustizia.