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Cappellani no…in Texas

E’ peggio la toppa del buco. Mentre in Germania l’esercito si apre ai cappellani ebrei e msulmani, con una decisione che sta facendo molto discutere il Texas ha stabilito di bandire tutti i cappellani delle prigioni dalle camere di esecuzione, dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che lo Stato texano ha violato i diritti di un detenuto negando la richiesta di avere un assistente spirituale buddista al suo fianco al momento della morte.

«In risposta a una recente sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, il Dipartimento di giustizia criminale del Texas ha apportato una modifica al suo protocollo di esecuzione per consentire solo a personale di sicurezza di esser presente nella sala in cui vengono eseguite le condanne capitali», ha dichiarato Jeremy Desel, un portavoce del dipartimento al giornale HuffPost nei giorni scorsi.

La scorsa settimana il tribunale aveva bloccato l’esecuzione di Patrick Murphy, un membro del cosiddetto gruppo dei “Texas Seven”, condannato a morte, stabilendo che lo Stato non poteva consentire la presenza a fianco dell’imputato di consiglieri spirituali di alcune fedi ma non di altre. Fino ad oggi il Texas permetteva l’ingresso nella camera solo a dipendenti della prigione, e solo i cappellani cristiani e musulmani sono impiegati statali regolarmente assunti alle dipendenze delle strutture penitenziarie.

Il giudice Brett Kavanaugh si è espresso sul tema segnalando che consentire soltanto a cappellani cristiani e musulmani di esser presenti nella camera di esecuzione costituisca «discriminazione confessionale».

«Come questa Corte ha ripetutamente affermato, la discriminazione governativa contro la religione – in particolare, la discriminazione contro i credenti, le organizzazioni religiose e il discorso religioso – viola la Costituzione», ha scritto Kavanaugh. «Il governo non può discriminare la religione in generale o particolari denominazioni religiose».

Con la nuova scelta politica, che Desel ha detto essere immediatamente efficace, a nessun cappellano sarà permesso l’accesso nella camera. Ai consiglieri spirituali autorizzati sarà permesso di visitare un detenuto nel braccio della morte e esser testimoni della loro esecuzione da una stanza separata. Una decisione che probabilmente porterà a ricorsi e a nuovi interventi della Corte Suprema.

Non è stata stabilita una successiva data per l’esecuzione di Murphy, che da 17 anni vive nel braccio della morte.

La sentenza della Corte Suprema nel caso di Murphy è in netto contrasto con una sua stessa decisione in un simile ricorso, poche settimane fa, quando ha invece consentito l’esecuzione di un detenuto musulmano in Alabama anche dopo che lo Stato aveva negato la sua richiesta di un imam nella stanza dell’esecuzione.