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Gli stati generali della democrazia

Fino al 15 marzo i cittadini e le cittadine francesi sono chiamati a esprimersi su alcune questioni fondamentali attraverso una consultazione nazionale (“grand débat” https://granddebat.fr). Promossa dal presidente Emmanuel Macron in seguito alle proteste dei “gilets jaunes”, nel tentativo di ascoltare le istanze della gente e trovare soluzioni condivise, è stata avviata il 15 gennaio.

Quattro i temi in discussione: “transizione ecologica” (cambiamento climatico, energie rinnovabili, trasporti sostenibili…), “sistema fiscale e spesa pubblica” (stato sociale, tasse, pensioni), “organizzazione statale e servizi pubblici” (come rendere l’amministrazione pubblica più accessibile ed efficiente); ma il tema più denso e critico è indubbiamente “democrazia e cittadinanza”, che include questioni come diritti e doveri dei cittadini, immigrazione e integrazione, laicità dello Stato.

Per ognuno sono proposti dei dossier contenenti un’introduzione al tema e un questionario, ma c’è anche la possibilità di lasciare commenti sul sito, e soprattutto viene stimolata la partecipazione agli incontri locali (sul sito ne sono segnalati più di 4000), i cui feedback verranno raccolti, insieme a tutti gli altri suggerimenti, ed elaborati per arrivare a una sintesi nel mese di aprile.

Tra i soggetti della società civile impegnati a sensibilizzare e coinvolgere la popolazione c’è la Cimade, organizzazione protestante attiva dal 1939 nell’aiuto e nell’assistenza dei più bisognosi: tra questi, soprattutto dagli anni Settanta, i migranti, per i diritti dei quali la Cimade si è sempre schierata, agendo contro le leggi che li limitavano. In occasione del “grand débat” l’organizzazione ha messo a disposizione dei cittadini alcuni materiali riguardanti la complessa questione della gestione del fenomeno migratorio, tra cui tre piccole guide che con un linguaggio semplice e l’aiuto di vignette aiutano a superare stereotipi e pregiudizi, acquisire informazioni corrette sul fenomeno migratorio, i suoi numeri e le sue implicazioni, e comprendere e combattere il meccanismo dell’espulsione.

Inoltre propone altri due strumenti: un documento che denuncia i 13 pregiudizi sulle migrazioni più frequenti nei discorsi politici e sui media (dall’invasione alla distinzione fra rifugiati politici e migranti economici; dal controllo delle frontiere all’aumento della delinquenza) e un breve documento di due pagine elaborato in occasione delle elezioni del 2017 (e aggiornato nel gennaio 2019), con cinque proposte per cambiare le politiche migratorie e migliorare in modo sostanziale le sorti delle persone migranti e rifugiate. Tra queste, la creazione di vie legali di accesso all’Europa, l’abbandono di diverse categorie di permessi di soggiorno e di strutture “detentive”, la revisione del concetto di “richiedenti asilo” secondo le nuove situazioni createsi in molte paesi, e infine la difesa della solidarietà come valore fondamentale e non come crimine da perseguire.

(Foto: Wikimedia)