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Il “Manifesto di Assisi”

«Abbattiamo i muri dell’ignoranza», questo era l’appello lanciato il 30 settembre del 2017 da tanti giornalisti presenti ad Assisi, in occasione di una due giorni dedicata alle «barriere mediatiche», le «periferie dimenticate» e la «lotta alle mafie».

Erano più di 200 tra scrittori, teologi, religiosi, associazioni, giornalisti e cittadini chiamati a sottoscrivere un Manifesto etico che, come fossero i comandamenti, proponeva un decalogo di buone pratiche. Il primo: «Non scrivere degli altri quello che non vorresti fosse scritto di te».

E a seguire gli altri nove, redatti per contrastare la crescente violenza verbale e scritta, esplosa in particolar modo sui social network. Un decalogo nato dalla collaborazione tra l’Associazione per la libertà d’espressione Articolo 21 e la rivista San Francesco.

Quel giorno, il coordinatore della Tavola della Pace Flavio Lotti annunciò la data della marcia Perugia-Assisi contro «la rassegnazione mediatica e sociale». Una marcia che coincide con il 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani.

«Il sabato che precederà la consueta Marcia – rileva Roberto Natale, giornalista Rai e coordinatore del Comitato tecnico-scientifico dell’Associazione Articolo 21 – abbiamo scelto di dedicarlo a ragionare insieme sulle responsabilità e le potenzialità dell’informazione. Lo avevamo deciso già nell’autunno scorso, quando la campagna elettorale era lontana e il voto non aveva ancora terremotato il quadro politico. Tuttavia c’erano già segnali evidenti di un clima civile che si andava deteriorando, di un crescere pericoloso dell’intensità dei discorsi d’odio, di un imbarbarimento complessivo del dibattito pubblico».

Una riflessione comune, quella nata ad Assisi, che aveva prodotto dunque un testo «una prima bozza del “Manifesto di Assisi” (che potete leggere in coda all’articolo, ndr)». Da quella bozza si vorrebbe ripartire, prosegue Natale, «offrendo gli spunti provvisori alla discussione e alle proposte di modifica di chiunque vorrà intervenire – si legge su Articolo 21 –». Oggi che l’esigenza di una comunicazione meno violenta «si fa sempre più evidente; oggi che sembrano farsi ancora più labili i confini che separano le parole di odio – disseminate irresponsabilmente pur di lucrare qualche immediato profitto nei sondaggi – da azioni pericolosamente “coerenti” con quelle parole», rileva Roberto Natale citando il Presidente della Repubblica quando disse «La dimensione digitale costituisce per molti aspetti – largamente prevalenti – un grande contributo all’unità del Paese: realizza una connettività che lo rende più integrato e più saldo nei vincoli che lo tengono insieme», ma al tempo denunciando anche gli «usi distorti, talvolta allarmanti del web», un luogo virtuale dove appaiono «segni astiosi, toni da rissa, che rischiano di seminare nella società i bacilli della divisione, del pregiudizio, della partigianeria, dell’ostilità preconcetta che puntano a sottoporre i nostri concittadini a tensione continua. Sta a chi opera nelle istituzioni politiche, ma anche a chi opera nel giornalismo – conclude Natale – non farsi contagiare da questo virus, ma contrastarlo. Vi è il dovere di governare il linguaggio».

Come sempre Articolo 21, che non conosce confini di categoria – che si tratti di giornalisti o di giuristi –, chiama al coinvolgimento tutti coloro che in questi lunghi anni sono riusciti «a rendere cosa viva il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati».

Il sito (www.articolo21.org) raccoglierà interventi e proposte che saranno fatte confluire in un testo definitivo del Manifesto e che sarà letto alla Rocca di Assisi domenica 7 ottobre al termine della Marcia.

Per aderire inviare una mail all’indirizzo redazione@articolo21.info.

Il «Manifesto di Assisi»

Non scrivere degli altri quello che non vorresti fosse scritto di te. Scrivere significa comunicare. Comunicare significa comprendere. L’ostilità rappresenta una barriera insormontabile per la comprensione.

Non temere le rettifiche.

Una corretta informazione lo è sempre. Lo è soprattutto quando si è onesti con i lettori. Non temere di dare una rettifica quando ti accorgi di aver sbagliato.

Dai voce ai più deboli.

Ricorda di dare voce a chi non ha altro possesso che la propria vita, difendi la tua identità ma rispetta sempre diversità e differenze.

Impara a dare i numeri.

Quando scrivi ricorda sempre di integrare le opinioni con tutti i dati utili a una corretta informazione.

Le parole sono pietre, usale per costruire ponti.

Ricorda che le parole, se male utilizzate, possono ferire e uccidere; cancella dal tuo blog o dal tuo sito i messaggi di morte; denuncia gli squadristi da tastiera e cerca di costruire ponti scalando i muri della censura.

Diventa scorta mediatica della verità.

Fatti portavoce di chi ha sete di pace, verità e giustizia sociale. Quando un cronista è minacciato da mafie e camorre riprendi il suo viaggio e non lasciarlo solo.

Non pensare di essere il centro del mondo.

Non credere di essere il fulcro dell’Universo, cerca piuttosto di illuminare con quello che scrivi le periferie del mondo e dello spirito.

Il web è un bene prezioso. Sfruttalo in modo corretto.

Ricorda che internet è rivoluzione, ma quello che scrivi è rivelazione di quello che sei.

Connettiti con le persone.

L’obiettivo finale non deve essere avere una rete fatta di fili, ma una rete fatta di fratelli e sorelle.

Porta il messaggio nelle nuove piazze digitali.

San Francesco operò una rivoluzione, portando il messaggio dalle chiese alle piazze; oggi ricorda di incarnare una nuova rivoluzione portando il messaggio dalle piazze alle nuove agorà.

LE PRIME ADESIONI

Paolo Borrometi

Marina Castellaneta

Valerio Cataldi

Nicola Chiarini

Stefano Corradino

Alessandra Costante

Riccardo Cristiano

Marina De Ghantuz Cubbe

Graziella Di Mambro

Maria Gianniti

Gian Mario Gillio

Beppe Giulietti

Elisa Marincola

Cristiana Mastronicola

Carlo Muscatello

Mattia Motta

Antonella Napoli

Roberto Natale

Renato Parascandolo

Giorgio Santelli

Roberto Secci

Barbara Scaramucci

Danilo Sinibaldi

Laura Viggiano

Vincenzo Vita

Roberto Zaccaria