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4 aprile 1968 muore Martin Luther King

Memphis 4 aprile 1968: il trentanovenne Martin Luther King jr, pastore battista e leader del movimento nonviolento per i diritti civili degli afroamericani in America, veniva ucciso sul balcone del Lorraine Motel da un colpo di fucile di precisione.

A cinquant’anni da quell’assassinio si terranno negli USA, ma anche in Italia, moltissimi eventi ed iniziative che ricorderanno la figura del dottor King, premio Nobel per la pace.

Con una serie di articoli che vanno dal 3 al 6 aprile, Riforma prova a ripercorrere alcuni momenti della complessa vita di King e del movimento per i diritti civili che non solo cambiò gli Stati Uniti d’America ma anche il resto del mondo.

Nell’articolo che apre oggi la serie, il pastore Italo Benedetti ricostruisce il backgroud culturale e spirituale che portò il giovane King a diventare il paladino dei diritti civili. Seguiranno nei prossimi giorni: il contributo del prof. Massimo Rubboli, docente emerito di Storia dell’America del Nord all’Università di Genova, che propone di rileggere M. L. King al di là della costruzione del mito che ne ha fissato l’immagine al famoso discorso pronunciato nel 1963 “I have a dream”, offuscando la figura radicale che King fu negli anni seguenti: dichiarato oppositore della politica estera americana, che chiedeva che la giustizia si estendesse non solo agli afro-americani ma anche a tutti gli americani poveri. Ecco poi un ritratto di Rosa Park, donna di fede e convinta attivista, il cui gesto politico di non cedere il posto sull’autobus ad un bianco diede inizio al famoso boicottaggio dei mezzi di trasporto pubblici a Montgomery. Segue una riflessione sul carattere redentivo della sofferenza immeritata nella vita e nel pensiero di M. L. King, a cura del pastore Massimo Aprile. Ecco quindi un’intervista al pastore battista David E. Goatley, direttore esecutivo della Lott Carey International e membro del Consiglio direttivo della National Association for the Advancement of Coloured People, la più antica organizzazione per i diritti civili degli afroamericani, sull’eredità di M. L. King alla prova del razzismo ancora vivo negli Stati Uniti d’America. Infine, Maurizio Girolami restituisce un’istantanea di cosa accadeva in Italia, in particolare nelle chiese italiane, nell’anno in cui veniva assassinato King.

La serie di articoli sarà pubblicata anche sul settimanale Riforma – Eco delle valli valdesi. Buona lettura!