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Il modello del dialogo interreligioso a Cipro

«Dialogo interreligioso, libertà di religione e costruzione della pace» è il titolo dell’incontro che si è svolto a Ginevra l’11 marzo presso le Nazioni Unite come evento collaterale alla 31a sessione del Consiglio dei diritti umani.

Relatori dell’incontro sono stati il vescovo greco ortodosso Porfyrios di Neapolis e il mufti turco Talip Atalay, che poi sono stati ricevuti anche dal segretario generale del Cec, pastore Olav Fykse Tveit, presso il Centro ecumenico ginevrino.

I relatori hanno sottolineato che il dialogo tra i diversi leader religiosi nella divisa Cipro ha ricevuto un contributo significativo dal dr. Heiner Bielefeldt, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di religione o di credo.

«A Cipro, il cresciuto dialogo interreligioso tra i leader cristiani e musulmani ha portato a recenti passi in avanti, tra cui la riapertura di chiese e moschee rese inaccessibili per decenni a causa del conflitto prolungato sull’isola», ha detto Bielefeldt.

«Alcuni incontri interreligiosi a Cipro sono stati aperti anche alla partecipazione di altre comunità religiose, tra cui evangelici, baha’i, buddisti e altri, costruendo così la consapevolezza dell’esistenza del pluralismo religioso», ha detto rappresentante delle Nazioni Unite.

«Il grande valore e l’importanza del dialogo va oltre i confini del nostro paese e può diventare un modello e un esempio nel conflitto che sta consumando i nostri vicini in Medio Oriente da così tanto tempo», ha detto il vescovo Porfyrios.

«La coesistenza pacifica dei greco-ciprioti, dei turco-ciprioti, degli armeni, dei maroniti e dei latini non è un’utopia, ma è l’esperienza reale vissuta dai nostri padri da molti decenni. Nonostante le difficoltà… il dialogo tra i leader religiosi di Cipro sta dando un contributo significativo alla riconciliazione e alla convivenza pacifica dei residenti dell’isola», ha proseguito Porfyrios.

Talip Atalay, primo mufti di Cipro a stabilire un dialogo con la Chiesa greca ortodossa sull’isola divisa, ha affermato: «Come mufti di Cipro mi ritengo fortunato per il privilegio di poter resistere contro ogni sorta di crudeltà e violenza insieme a quattro diverse chiese cristiane. Il raggiungimento di una pace sostenibile in questa isola sarà un modello politico e religioso per i paesi vicini».

Peter Weiderud, ex membro dello staff del Consiglio ecumenico delle chiese, ha osservato che il dialogo è una necessità che può esigere di lavorare insieme a persone considerate prima nemici.

«Quando a Cipro due settimane fa, c’è stato l’incendio di una moschea fuori Nicosia, il mufti e l’arcivescovo hanno utilizzato un linguaggio comune per allentare la tensione. Dieci anni fa questo evento sarebbe stato la scintilla che avrebbe scatenato un grande incendio», ha detto Weiderud sostenendo che la libertà di religione e di credo può essere un’ottima occasione per promuovere il dialogo e la pace.

Fonte: Cec

Foto: © Peter Kenny/WCC