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La Chiesa episcopale approva una commissione per indagare sugli abusi nelle scuole per nativi

La Chiesa episcopale creerà una commissione d’inchiesta per indagare sul ruolo della denominazione nel sistema federale dei collegi indiani che ha separato generazioni di bambine e bambini indigeni dalle loro famiglie e culture nel XIX e XX secolo negli Stati Uniti.

I vescovi e i deputati della Convenzione generale della denominazione hanno approvato a Baltimora una Risoluzione per dire la verità sulla storia della Chiesa episcopale nei collegi indigeni.

La risoluzione incoraggia la Chiesa ad assumere uno o più ricercatori per lavorare con le diocesi in cui si trovavano i collegi gestiti dall’Episcopato per i bambini indigeni e a condividere i documenti con i Ministeri indigeni della Chiesa episcopale e con la Coalizione nazionale per la giustizia dei collegi dei nativi americani; inoltre, indirizza gli archivisti della denominazione a creare risorse educative sulle scuole e incoraggia le diocesi in cui si trovavano i collegi a raccogliere informazioni dai sopravvissuti e dai loro discendenti sulle loro esperienze.

Alla fine di luglio, inoltre, papa Francesco si recherà in Canada per porgere le proprie scuse ai sopravvissuti di analoghe scuole residenziali del Paese, dopo che all’inizio di aprile il pontefice ha ricevuto in Vaticano i rappresentanti delle popolazioni indigene canadesi.

«Questo è un momento in cui dobbiamo esaminare davvero come la Chiesa possa guardare alle ramificazioni dei nostri atti, a volte involontari e a volte intenzionali, di culturalismo, razzismo e di ogni altro peccato di cui potremmo parlare», ha detto il vescovo Carol J. Gallagher alla Camera dei vescovi prima del voto sulla risoluzione.

La Convenzione Generale della Chiesa Episcopale, che normalmente si tiene ogni tre anni, è già stata ritardata di un anno a causa della pandemia da COVID-19, e la riunione è stata accorciata da otto giorni a quattro per minimizzare i rischi di diffusione del virus. 

Secondo il rapporto il sistema federale dei collegi indiani faceva parte di uno sforzo del governo degli Stati Uniti per assimilare le popolazioni indigene e confiscare le loro terre. Molti bambini hanno subito abusi fisici ed emotivi nelle scuole e alcuni sono morti.

I membri della Camera dei vescovi e della Camera dei deputati si sono espressi all’unanimità a favore della risoluzione. Alcuni hanno raccontato la loro esperienza nell’officiare i funerali dei bambini i cui resti sono stati rimpatriati dall’ex scuola indiana di Carlisle, in Pennsylvania. Altri hanno raccontato di aver spinto la città di Alberquerque a riconoscere che dei bambini erano stati sepolti sotto un parco pubblico costruito sull’ex sito di un collegio presbiteriano.

Altri ancora hanno raccontato la loro esperienza di sopravvissuti al collegio o di discendenti di sopravvissuti.

La deputata Ruth Johnson della Navajoland Area Mission ha frequentato due collegi – un’esperienza di cui, come ha detto alla Camera dei Deputati, le è ancora difficile parlare.

Nella prima scuola, ha raccontato la Johnson, è rimasta traumatizzata quando si è ammalata e le sono stati tagliati i capelli lunghi. Nella seconda è stata picchiata. «Avrei potuto facilmente essere una di quelle che non sono tornate a casa», ha detto.

Gallagher, un membro della Nazione Cherokee che serve le diocesi del Massachusetts e di Albany, ha detto che suo nonno era un sopravvissuto al collegio. La sua famiglia parla ancora di una visita che i suoi genitori fecero in un collegio quando lei era piccola, dove i bambini che non vedevano le loro madri da anni si arrampicarono sulle ginocchia di sua madre. Alcuni di questi bambini non hanno mai più rivisto le loro famiglie.

«Per i popoli indigeni, l’ascolto è sempre il primo passo, ascoltare le storie, vivere le storie e lavorare per raggiungere un consenso su ciò che verrà dopo», ha detto Gallagher a Religion News Service.

«Spesso le chiese vogliono trovare una soluzione rapida, ma questo non ci porterà da nessuna parte».

La Risoluzione per dire la verità sulla storia della Chiesa episcopale con i collegi indigeni esprime nuovamente il sostegno della denominazione a una legislazione federale che crei una Commissione per la verità e la guarigione per fare i conti con la storia dei collegi del Paese, simile alla Commissione per la verità e la riconciliazione del Canada.

La risoluzione incorpora anche il linguaggio di una seconda risoluzione che riconosce il trauma intergenerazionale causato dalle scuole e indirizza la denominazione a sostenere i centri di guarigione spirituale nelle comunità indigene.

La denominazione ha stanziato 225.000 dollari per questo lavoro.

«Questo è un lavoro importante, che riguarda tutti noi», ha detto il vescovo Mark Lattime della diocesi dell’Alaska.

 

Photo by Randall Gornowich