Domenica della Diaconia
La colletta del 2024 ha sostenuto il lavoro della Diaconia valdese alle frontiere
Domenica 7 dicembre si terrà nei templi valdesi e metodisti la colletta dedicata a sostenere le attività della Diaconia, il braccio sociale della Chiesa valdese. In questo articolo vediamo come sono stati spesi i fondi raccolto lo scorso anno.
Nel contesto sempre più complesso delle frontiere italiane di Ventimiglia, Oulx e Trieste, dove migliaia di persone migranti cercano rifugio e un futuro migliore, la Diaconia valdese continua a essere un punto di riferimento fondamentale per chi vive condizioni di estrema vulnerabilità. Nel 2024 la domenica della Diaconia, tradizionalmente dedicata alla raccolta di una colletta per le attività e i servizi della Diaconia valdese Csd, ha rappresentato un gesto concreto di solidarietà e sostegno verso queste persone in movimento.
L’anno scorso la Diaconia valdese ha assistito complessivamente 16.230 persone, con oltre 100 nuclei familiari accolti nelle aree di frontiera. Questi numeri raccontano l’impegno quotidiano di operatori, operatrici, volontari e volontarie che, in un contesto segnato da politiche migratorie sempre più restrittive e da una crisi umanitaria silenziosa e prolungata, lavorano per fornire non solo supporto immediato ma anche orientamento legale e mediazione culturale.
Le frontiere del Nord Italia sono diventate nodi critici dove convergono percorsi migratori complessi e rischiosi, spesso segnati da respingimenti sistematici e condizioni di vita precarie. A Ventimiglia, per esempio, la chiusura dello spazio Schengen da parte della Francia ha trasformato la città in un punto di stallo, con migliaia di persone costrette a vivere in situazioni disumane mentre cercano di attraversare il confine. Analogamente a Oulx e Trieste, la Diaconia offre un sostegno indispensabile attraverso sportelli di supporto socio-legale e attività di outreach, contribuendo a evitare che le persone migranti rimangano sole di fronte a procedure burocratiche complesse e spesso vessatorie. In tutti i territori si lavora in stretta partnership e coordinamento con altre realtà attive sul territorio, per assicurare un supporto il più completo e organico possibile alle persone in movimento.
La domenica della Diaconia dell’anno scorso non è stata soltanto un momento di raccolta fondi, ma un’occasione per sensibilizzare le comunità e le chiese sul dramma umano che si consuma alle frontiere europee. Gli aiuti raccolti permettono di mantenere operativi i servizi fondamentali per le persone in transito, garantendo assistenza sanitaria, beni di prima necessità e consulenza legale.
Il contributo solidale si traduce in aiuto concreto per donne vulnerabili, minori non accompagnati, famiglie e singoli che spesso fuggono da conflitti, persecuzioni e povertà estrema. Attraverso questo sostegno, la Diaconia valdese promuove un modello di supporto non solo emergenziale, ma basato sul rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali, auspicando un cambiamento nelle politiche migratorie europee che ponga al centro la persona e non la repressione.
La colletta della domenica della Diaconia dimostra che, anche in tempi difficili, la solidarietà e l’umanità possono fare la differenza, offrendo una speranza tangibile a chi affronta il difficile cammino verso un futuro migliore, oltre i confini.
Simone Alterisio è responsabile dei servizi a supporto dei migranti nelle zone di frontiera