Disastri ambientali, l’impegno delle chiese riformate
Dall’Asia alle Americhe intere comunità straziate dagli sconvolgimenti climatici
I recenti disastri in Asia hanno causato centinaia di vittime, milioni di sfollati e innumerevoli persone hanno urgente bisogno di aiuto. Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), il pastore Jerry Pillay, ha chiesto preghiere alla comunità mondiale, ha espresso le condoglianze a coloro che hanno perso i propri cari, ha assicurato alle chiese della regione la solidarietà del Cec e ha chiesto alle organizzazioni in grado di fornire assistenza umanitaria di sostenere le persone e i paesi colpiti.
In tutta la regione, le comunità sono alle prese con l’impatto di inondazioni, frane, incendi e tifoni in corso. In Indonesia, inondazioni e frane ad Aceh, Sumatra Settentrionale e Sumatra Occidentale hanno colpito migliaia di famiglie, uccidendo almeno 69 persone, con molte ancora disperse, e lasciando intere comunità isolate. A Hong Kong, un vasto incendio in un complesso di edilizia popolare nel distretto di Tai Po ha distrutto sette degli otto palazzi, uccidendo almeno 94 persone, ferendone 76 e causando molti dispersi. Forti piogge e inondazioni hanno colpito anche Vietnam, Malesia e Thailandia, con almeno 98 morti in Vietnam e decine di migliaia di case sommerse; oltre 19.000 sfollati in Malesia; e più di 2 milioni di persone colpite in Thailandia, tra cui oltre 80 morti. Lo Sri Lanka continua a subire forti piogge e frane, che hanno causato 56 morti, 21 dispersi e quasi 44.000 danni. All’inizio di questo mese, il tifone Kalmaegi ha colpito le Filippine, causando 188 vittime, a dimostrazione del continuo impatto delle condizioni meteorologiche estreme nell’intera area sub asiatica.
In una dichiarazione rilasciata il 28 novembre, il segretario generale della Conferenza Cristiana d’Asia, il dott. Mathews George Chunakara, ha espresso solidarietà alle chiese, ai consigli ecumenici nazionali e ai partner attivamente impegnati nelle operazioni di soccorso. «Stringiamo le braccia dei familiari in lutto, delle famiglie in attesa di notizie dei propri cari scomparsi e di tutti coloro che sono stati colpiti, pregando per il conforto, la speranza e la protezione in questi tempi di profonda sofferenza» ha affermato. «Questi disastri, aggravati da condizioni meteorologiche estreme e cambiamenti climatici, ci ricordano la nostra responsabilità condivisa di prenderci cura del creato e proteggere le comunità vulnerabili». Il segretario generale del Cec Pillay ha a sua volta dichiarato: «Siamo vicini a tutti coloro che sono stati colpiti e preghiamo per voi mentre affrontate la perdita e la ricostruzione. Per coloro che stanno rispondendo, per le chiese che fungono da rifugio, per tutti coloro che si prendono cura del prossimo, preghiamo per la vostra forza e ringraziamo Dio per la vostra tenacia e il vostro sostegno».
Intanto è passato un mese da quando l’uragano Melissa ha colpito la Giamaica, lasciando una distruzione diffusa in tutta l’isola. La Comunione mondiale di chiese riformate (Wcrc), ha espresso solidarietà alla Chiesa Unita di Giamaica e Isole Cayman (UCJCI) e al popolo della Giamaica La pastora Karen Georgia Thompson, neo presidente della Wcrc e il pastore. Setri Nyomi, segretario generale ad interim, hanno visitato la Giamaica questa settimana per assistere all’impatto dell’uragano e per offrire sostegno a nome delle chiese membri della grande comunione riformata mondiale. A loro si sono uniti il reverendo Garionne Harriott, del Concilio delle chiese dell’area caraibica.
La delegazione ha visitato aree di distruzione significativa e ha incontrato pastori, assistenti e membri della comunità colpiti dalla tempesta. «Quello a cui abbiamo assistito è stato straziante» ha dcihiarato Nyomi. «Chiese e case sono state distrutte, l’elettricità e le connessioni web sono state interrotte e il trauma affrontato dalle comunità, in particolare i bambini e i caregiver, non può essere sottovalutato. Eppure in mezzo alla devastazione, abbiamo anche visto una notevole resilienza e amore in azione».
L’UCJCI, ha fornito più di 12 milioni di dollari giamaicani (circa 75.000 dollari) in aiuti che hanno raggiunto i membri della chiesa e le comunità colpite. Pappresenta la prima fase di un piano di risposta completo, con gli sforzi di recupero e ricostruzione che stanno iniziando.
La Comunione mondiale di chiese riformate chiede alle chiese associate di contribuire attraverso preghiere, sostegno finanziario e donazioni in natura. Le risorse necessarie includono acqua, teloni, generatori, connessioni Internet temporanee, supporto per i traumi, pulizia e assistenza per la ricostruzione. Le persone con esperienza nella guarigione dei traumi e nella risposta ai disastri sono incoraggiate a partecipare ad attività di volontariato.
I contributi possono essere coordinati tramite la Wcrc all’indirizzo [email protected] o direttamente con l’UCJCI all’indirizzo [email protected].
Photo: CCA: Thailandia