Di segni e di visioni. Arte degenerata
L’appuntamento con la rubrica di Riforma fra arte e spiritualità
«La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo». Una frase splendida, ripetuta dalla Bibbia nei Salmi e nel Libro degli Atti, che interroga la nostra realtà quotidiana, dove slogan e burocrazia cantano come sirene un (non) pensiero sempre più piatto e uniforme. Certo, lo scartato non è “buono” per il solo fatto di essere tale. Ma l’atto di scartare contiene in sé il virus del rifiuto “a priori”, per ideologia e non per discernimento.
Nel 1937, a Monaco di Baviera, il regime nazista, ormai dilagato in ogni campo gestionale, decide un’operazione capace di incidere sulla formazione del pensiero dei suoi cittadini perfino in un campo così tradizionalmente libero e necessariamente individuale come è la valutazione dell’arte. Due mostre vengono inaugurate a distanza di un giorno l’una dall’altra, per poi viaggiare in tutto il Reich: da una parte, tutta la “grande arte tedesca”; dall’altra, lo scarto – non perché è brutto, o perché non dice nulla, ma perché ciò che quella arte dice è talmente fuori dalle righe stabilite dai costruttori da meritarsi non solo il rifiuto ma anche un attributo che parla di corruzione biologica e pericolo per la “morale”.
È arte degenerata: Entartete Kunst.
Negli scarti cadono artisti come Chagall, Dix, Kirchner, Klee, Kandinskij, perfino il geniale quanto nazista Emil Nolde: il totalitarismo non vuole persone convinte, ma individui che hanno rinunciato a essere tali.
Non abbiamo lo spazio, qui, per cercare di capire che cosa avessero fatto di male, quelle opere, per finire affastellate, appese a storie illustrate con cartelli offensivi e beffardi, in una mostra di arte “degenerata”. Quel che però è evidente è che il male agisce principalmente sottraendo libertà di pensiero. E che Dio, invece, non agisce mai per esclusione, ma, sempre, per grazia. Perché, anzi, dove c’è lo Spirito del Signore, lì c’è libertà. Quella vera, quella che si prende la responsabilità di pensare, e di scegliere.