La realtà del servire
Un giorno una parola – commento a Matteo 20, 25-26
Guai a quelli che meditano l’iniquità e tramano il male sui loro letti, per eseguirlo allo spuntare del giorno, quando hanno il potere in mano!
Michea 2, 1
Gesù, chiamatili a sé, disse: “Voi sapete che i prìncipi delle nazioni le signoreggiano e che i grandi le sottomettono al loro dominio. Ma non è così tra voi: anzi, chiunque vorrà essere grande tra di voi, sarà vostro servitore
Matteo 20, 25-26
Nel nostro brano evangelico troviamo questa importante affermazione di Gesù: non è così tra voi! E pone tale affermazione in opposizione al potere vigente: quelli che sono reputati principi delle nazioni le signoreggiano… Il potere esercitato con la violenza vuol dire usare la propria autorità per imporre obblighi.
Cosa è accaduto nella vita dei discepoli? Da alcune parole di Gesù emerge un fatto nuovo: stanno per rimanere senza il loro maestro! Dunque, sta per iniziare la lotta per il potere di successione. Gesù non si scandalizza di questo pericolo, ma cerca di convincerli che si è già realizzato un fatto nuovo: il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire… cioè qui ed ora, per l’opera dell’amore del Padre in Gesù Cristo, è già avvenuto un mutamento radicale nei rapporti umani; il gruppo dei discepoli costituisce il punto di partenza per una nuova umanità.
Gesù afferma che nel presente vi è già una nuova realtà operante ed è la realtà del servire invece che del dominare. Da questo nuovo punto di partenza il futuro sarà contrassegnato non più dalla lotta per il potere, ma dalla pratica del dono, dalla pratica dell’amore.
Così oggi nell’ascoltare la Parola di Dio ci accostiamo ad essa con rinnovato impegno ad essere, come cristiani e come chiesa, diaconi/servi in questo mondo. Amen.