Saper dire grazie
Un giorno una parola – commento a I Corinzi 15, 57
Il mio cuore esulta nel Signore
I Samuele 2, 1
Ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo
I Corinzi 15, 57
Viene insegnato a dire grazie molto presto a tutti i bambini e le bambine. Dovrebbe essere così, una cosa naturale e anche piena di entusiasmo. In realtà facciamo spesso fatica a tirare fuori la parola grazie. Quasi ci desse fastidio pronunciarla o non vedessimo la necessità e l’importanza di ringraziare per ciò che ci viene offerto. A volte perché diamo per scontato che ci arrivino delle cose, a volte perché non riusciamo ad apprezzare ciò che abbiamo ottenuto.
Eppure, se riflettiamo e ci guardiamo intorno tutto ciò che abbiamo ricevuto in dono è veramente tanto. Possiamo dire che l’aria che respiriamo, il sole, il cielo, il mare, le montagne e tutto il creato è lì per noi, era presente prima della nostra nascita e sarà presente dopo la nostra morte. La vita stessa è un gran dono, qualsiasi sia l’esperienza che facciamo, nel dolore e nella gioia, possiamo essere grati di esistere, di essere presenti in un’esperienza in parte misteriosa e in parte da scoprire e dare un significato alla nostra stessa esistenza.
Chi riesce a cogliere le sfumature della vita non può che guardare oltre alle cose materiali e incominciare a credere che esista qualcosa al di là dell’essere umano. Ed è solo in quel momento che dire Grazie viene spontaneo e pieno di gioia. La gratitudine può diventare un esercizio da coltivare ogni giorno. Signore ti sono grata perché mi hai dato la vita, mi proteggi e mi conforti, mi fai sentire al sicuro e forte. Signore ti ringrazio perché mi hai donato la fede e attraverso tuo figlio Gesù ti posso sentire vicino e presente in ogni istante. Amen.