Da Allende a Armani, il palazzetto di Cinisello Balsamo cambia nome

I Consigli di chiesa e i Concistori delle Chiese protestanti di Milano scrivono una lettera di protesta al Prefetto

 

I Consigli di chiesa e i Concistori delle Chiese protestanti di Milano hanno scritto una lettera al Prefetto, Claudio Sgaraglia, per esprimere il proprio dissenso rispetto alla decisione del Consiglio comunale di Cinisello Balsamo di modificare l’intitolazione del Palazzetto dello sport, da Salvador Allende a Giorgio Armani.

Una protesta che si unisce a quella di decine di cittadini, associazioni e realtà civiche perplessi per le modalità con cui l’operazione è stata condotta – senza accogliere emendamenti e con tensioni in aula – rischiando di cancellare una memoria collettiva profondamente radicata sul territorio.

 

«Il nome di Salvador Allende – si legge nella lettera delle Chiese protestanti milanesi – è legato indissolubilmente alla storia di Cinisello Balsamo, che fu tra le prime città italiane ad accogliere con generosità oltre duecento profughi cileni in fuga dalla dittatura. Questa accoglienza fu resa possibile anche grazie all’impegno della Comune del Centro culturale Jacopo Lombardini, nata nel 1968 su iniziativa della Chiesa valdese. La Comune fu un laboratorio sociale e spirituale, dove si intrecciarono esperienze di scuola popolare, vita comunitaria e solidarietà concreta. Fu proprio lì che si diede vita a un’azione di supporto ai rifugiati cileni, offrendo loro ospitalità, ascolto e dignità in un momento drammatico della loro vita».

 

Modificare un nome che porta con sé il senso della solidarietà e della giustizia è stato ritenuto ingiusto e offensivo: «Cancellare il nome di Allende da un luogo pubblico – si legge ancora nella lettera – significa anche oscurare questa pagina di storia locale, fatta di impegno civile, fede vissuta e accoglienza. È una memoria che ha formato generazioni e che ha visto protagonisti molti membri delle nostre chiese, impegnati nella scuola serale per italiani provenienti dal Sud e nell’accoglienza dei migranti».

 

I Consigli di chiesa e i Concistori delle Chiese protestanti di Milano chiedono, infine, che tale decisione venga rivalutata e che si tenga conto del valore della memoria condivisa, della storia delle comunità locali e del contributo che le chiese protestanti hanno dato e continuano a dare alla costruzione di una società più giusta e inclusiva.