Scherzi della memoria. Una pastora nella sitcom
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Il 10 novembre 1994 la Bbc manda in onda il primo episodio di The Vicar of Dibley. Una “sitcom” come tante, di quelle con le risate in sottofondo. Comincia così: nel villaggio rurale di Dibley, durante il culto di Natale, l’ultracentenario reverendo Pottle passa a miglior vita alla fine del sermone. Fra lo stupore generale, il sostituto designato dal vescovo è una donna, la pastora Geraldine Granger. Estroversa, sempre pronta ad accogliere e ascoltare, Geraldine conquista le simpatie degli abitanti di Dibley e dei bizzarri membri del Consiglio di chiesa.
La Chiesa anglicana aveva ordinato le prime donne al sacerdozio solo due anni prima, nel 1992. Lo sceneggiatore Richard Curtis, già famoso per aver creato Mr. Bean insieme a Rowan Atkinson (poi avrebbe scritto film come Quattro matrimoni e un funerale e Notting Hill), ebbe l’idea di una sitcom con una pastora come protagonista. Ma si trovò bloccato, dopo avere scritto una bozza del primo episodio, perché non sapeva nulla dell’argomento. Casualmente incontrò a un dibattito la pastora Joy Carroll, una delle prime consacrate, che accettò volentieri di fornire la propria consulenza e fece amicizia con il cast, in specie con la protagonista, Dawn French.
Nel 1997 Joy Carroll ha sposato il pastore Jim Wallis, direttore della rivista Sojourners, principale organo di stampa degli evangelici progressisti negli Usa, e si è trasferita oltreoceano. Nel 2002 ha scritto un libro, Beneath the Cassock, in cui racconta la lotta per l’ordinazione femminile nella Chiesa anglicana e i retroscena della serie televisiva. Molto apprezzata in patria, The Vicar of Dibley non è mai stata trasmessa in Italia e se ne trovano solo spezzoni su YouTube. In trent’anni siamo passati dalla difficile accettazione delle prime pastore alla nomina di Sarah Mullally ad arcivescova di Canterbury. Proprio il caso di dire: ben scavato, vecchia talpa!