Siamo creature, insieme ad altre creature
«Finestra aperta», la rubrica della pastora Arcidiacono su Radio Uno Rai
Porto di mare è una zona di Milano, chiamata così perché agli inizi del ’900 era stata studiata e scelta per dare un porto a Milano. Secondo un progetto del 1917, nella zona doveva essere collocato il porto fluviale di una rete che collegasse Milano a Cremona e poi fino all’Adriatico, ma i lavori non furono mai conclusi.
La zona di Porto di mare è in seguito diventata la discarica di Milano, milioni e milioni di rifiuti. A un certo punto il Comune ha deciso di chiudere la discarica, l’ha coperta di macerie, sporcata con un po’ di terra. La Natura ha fatto il suo corso e negli anni è cresciuta vegetazione, il cosiddetto boschetto di Rogoredo, famoso perché è stata una delle piazze di spaccio di droga più grandi d’Italia.
Questo ha raccontato Gianluca, agronomo di Italia Nostra, che del 2017 gestisce l’area di porto di mare in rete con l’Ats (Agenzia tutela della salute) e il Comune di Milano, durante la passeggiata ecumenica per il tempo del creato, che si è tenuta a fine settembre. Nella stessa zona c’è anche il centro Nocetum, gestito da un gruppo di suore dell’Ordo virginum, che partecipa al Consiglio delle chiese cristiane: una cascina un tempo abbandonata, e oggi punto di riferimento per le persone fragili, donne, persone con disabilità, centro dove l’educazione alla pace, l’attenzione al creato e l’azione per la giustizia cercano di essere criterio di vita.
Dalla parte opposta della città, all’interno di una scuola secondaria di primo grado, che porta il nome di Riccardo Massa, filosofo dell’educazione e pedagogista, morto nel 2000, una bandiera della pace occupa lo spazio di due piani, stesa sulla balaustra delle scale. Ogni colore è stato cucito a mano dalle ragazze e dai ragazzi di terza media e poi ripassato a macchina da una docente. Una tessitura comunitaria che è stata portata alla Marcia Perugia-Assisi, un paio di settimane fa, a cui hanno partecipato molte e molti studenti della scuola, assieme a decine di migliaia di giovani da tutta Italia. Le insegnanti che hanno accompagnato le e gli studenti hanno scritto ai genitori che sentivano su di sé la responsabilità di parlare di pace e praticare la pace, di accendere assieme alle ragazze e ai ragazzi una luce nel buio.
Queste istantanee, del mese appena passato, raccontano dei tentativi di stare nel mondo senza cedere alla rassegnazione o all’indifferenza, ma pensandosi creature, insieme ad altre creature. Nel libro dell’Apocalisse, l’ultimo della Bibbia, vi è la visione di nuovi cieli e nuova terra, come nuova creazione che Dio desidera per tutte le creature. Apocalisse è un libro di resistenza, è rivelazione di Gesù Cristo, scritto in tempo di crisi, in tempo in cui l’Impero romano è impero anche delle coscienze, l’imperatore è dio e vuole essere adorato come Dio, dispensatore di vita o di morte. Il volere di Dio non è oppressione, sopraffazione, esclusione. Non è rapina, guerra, violenza. Non è sfruttamento delle risorse, accaparramento delle ricchezze, non è desertificazione. La città di Dio è città per tutti e tutte, non c’è speculazione edilizia, non ci sono sacche di povertà. Le porte sono sempre aperte. L’apocalisse immagina la città di Dio, visione ideale dell’epoca in cui è stata scritta, come un mondo in cui il cielo diventa terra, la terra è una città per tutte e tutti, con al centro l’albero, e la nuova città è aperta, centro di cittadinanza e benessere per tutte e tutti.
Tutto questo è visione futura, ma è già qui in Cristo. Pensare e vivere teologicamente è pensare e vivere insieme al Creato e alle sue creature. Che queste parole rivelatrici possano accompagnarci nella nostra vita quotidiana, in modo che le scelte e le decisioni che prendiamo siano guidate da questa visione, che ci precede e attende.
La rubrica «Finestra Aperta» a cura di Cristina Arcidiacono è andata in onda domenica 26 ottobre durante il «Culto evangelico», trasmissione (e rubrica del Giornale Radio) di Rai Radio1 a cura della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. Per il podcast e il riascolto online ci si può collegare al sito www.raiplayradio.it