La relazione con Dio è scelta consapevole
Un giorno una parola – commento a Esodo 19, 5
Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli, perché mia è tutta la terra!
Esodo 19, 5
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore
Giovanni 15, 10
Il libro dell’Esodo rappresenta uno dei testi fondamentali dell’Antico Testamento, narrando la liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù egiziana e il suo cammino verso la Terra Promessa. Tra i capitoli più significativi vi è il capitolo 19, punto di svolta nella storia del popolo ebraico, in cui Dio offre a Israele un patto speciale. In particolare, il versetto 5 assume un ruolo cruciale sia dal punto di vista religioso che simbolico.
Questo versetto si colloca nel momento in cui, arrivati ai piedi del Monte Sinai, gli Israeliti ricevono da Mosè le parole di Dio. Dopo averli liberati dall’Egitto, Dio desidera stabilire con loro un rapporto di alleanza, fondato sull’ascolto e sull’obbedienza. Il versetto 5 introduce dunque le condizioni di questo patto, ponendo l’accento sulla libertà e responsabilità del popolo: la relazione con Dio non è imposta, ma offerta come scelta consapevole.
L’espressione “tesoro particolare” (in ebraico segullāh) indica qualcosa di estremamente prezioso, un patrimonio personale. Dio afferma che, se Israele ascolterà la sua voce e osserverà l’alleanza, sarà per Lui un popolo distinto, scelto tra tutti gli altri. Non si tratta di privilegio esclusivo, ma di una chiamata a una responsabilità maggiore: essere testimoni della fede e della giustizia divina nel mondo.
Il versetto mette in luce due azioni fondamentali: ascoltare e custodire. L’ascolto richiama la dimensione dell’obbedienza e della fiducia, mentre custodire l’alleanza significa impegnarsi concretamente nella vita, seguendo i comandamenti e i valori trasmessi. Non basta quindi la semplice appartenenza; ciò che conta è la coerenza tra fede e azione, tra parola e vita.
La vera grandezza di Israele, e di ogni credente, non sta nei privilegi ricevuti, ma nella disponibilità a rispondere con generosità alla chiamata divina, diventando segno di speranza e luce per tutti i popoli. Amen.