Dio ci ha donato tutto e in abbondanza

Un giorno una parola – commento a Salmo 145, 15-16

 

Gli occhi di tutti sono rivolti a te e tu dai loro il cibo a suo tempo. Tu apri la tua mano e dai cibo a volontà a tutti i viventi

Salmo 145, 15-16

 

Giovanni il battista disse: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto»

Luca 3, 11

 

L’essere umano e tutti gli esseri viventi hanno bisogno di nutrirsi, per crescere, per moltiplicarsi. Soddisfare questo bisogno è una delle azioni più belle e più nobili. Dio compie tale azione, invitando la prima coppia umana a curare il giardino che contiene il cibo in abbondanza: Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento. A ogni animale della terra, a ogni uccello del cielo e a tutto ciò che si muove sulla terra e ha in sé un soffio di vita, io do ogni erba verde per nutrimento» (Genesi 1, 29-30).

 

Il nutrimento, dunque, non è soltanto un processo fisiologico. Il Creatore lo colloca in una dimensione relazionale generata dalla consapevolezza dell’atto di portare il cibo alla bocca; la bocca propria e quella altrui. Il cibo, la fame e la sete, mangiare e bere non esprimono solo il soddisfacimento di un bisogno biologico, o di un piacere, ma sono un atto simbolico e rivelano qualcosa dell’essere dell’uomo e del suo desiderio dell’Assoluto.

 

Il cibo ha un significato metaforico: nel Cantico dei Cantici è simbolo dell’amore, nel Libro dei Proverbi allude alla sapienza. Mangiare insieme in un banchetto evoca una serie di simboli e di situazioni vitali che traducono esperienze e valori umani e religiosi: l’amicizia, la famiglia, la solidarietà, la vita, la celebrazione liturgica, l’esperienza della consolazione e della memoria, l’ospitalità.

 

L’ospitalità è strettamente collegata alla solidarietà, come ricorda Giovanni Battista ai suoi seguaci. La solidarietà è indubbiamente una virtù, ma non un merito. Se possiamo condividere qualcosa con l’altro, con l’altra è perché Dio ci ha donato tutto e in abbondanza. Amen.