75 anni di preghiera e impegno delle donne battiste nel mondo

Il 75° anniversario della Giornata Mondiale di Preghiera delle Donne Battiste invita a “vivere la buona notizia”, unendo voci e mani di oltre 150 paesi

 

Settantacinque anni di storia, di preghiera condivisa e di impegno concreto. La Giornata Mondiale di Preghiera delle Donne Battiste (GMP), nata nel 1950 all’interno dell’Alleanza Mondiale Battista, raggiunge nel 2025 una tappa significativa: un anniversario che celebra la fedeltà di Dio e la forza trasformativa della sorellanza globale.

Quest’anno, il tema scelto è “Vivere la buona notizia”, ispirato alle parole di Gesù nel Vangelo di Luca 4:18-19; un invito a vivere, non solo a proclamare.

 

La riflessione biblica è curata dalla pastora Silvia Rapisarda che propone una lettura viva e coraggiosa del testo di Luca, dove Gesù inaugura un messaggio universale di liberazione e giustizia.
«Vivere la buona notizia», scrive Rapisarda, «significa riconoscere la preghiera come chiamata all’azione, come impegno a rendere visibile nel mondo la grazia che libera e guarisce. È un invito a superare ogni confine di popolo, nazione o identità, perché la Buona Novella è per tutti e tutte».

Oltre 150 paesi parteciperanno a questo appuntamento globale, con incontri di preghiera nelle chiese, nelle case e online: dal Laos al Messico, dalla Liberia alla Polonia, dal Libano al Cile, le donne battiste si uniranno nelle prossime settimane per condividere un impegno comune: testimoniare la speranza del Vangelo con la vita quotidiana, nel servizio, nella giustizia e nella solidarietà.

 

Come ogni anno, la GMP è accompagnata dalla raccolta di offerte che andranno a sostenere più di dodici progetti globali, il numero più alto nella storia di questo movimento. Si tratta di programmi che promuovono l’educazione, il sostegno alle donne e ai bambini vulnerabili, la lotta alla violenza domestica, la formazione alla leadership e l’aiuto alle comunità in crisi.
Ogni contributo diventa parte di una catena di solidarietà che attraversa i continenti e dà concretezza alla fede.

 

Nelle parole della pastora Ioana Niculina Ghilvaciu, presidente del Movimento femminile evangelico battista (Mfeb) – che cura ogni anno la traduzione e l’adattamento dei materiali utili alla preparazione degli incontri di preghiera che si svolgeranno nelle chiese locali nel mese di novembre –, la Giornata Mondiale di Preghiera è «un tempo di gratitudine e di consapevolezza del cammino percorso da tante donne che, nel corso di 75 anni, hanno pregato, servito, condiviso e portato avanti la Buona Notizia con perseveranza e coraggio».
È anche un’occasione per riconoscere il ruolo vitale delle donne nella missione battista, donne che fanno rete, formano, guidano e accompagnano nuove generazioni di credenti in ogni parte del mondo.