Il coraggio di riconoscere il dolore dell’altro
Al via presso la sala Spadolini del Senato la III edizione del progetto “Tra Resistenza e Resa”, un percorso di formazione promosso da Ucebi e Fondazione Cdec
Riconoscere il dolore e la sofferenza dell’altro. Credo sia questo, in definitiva, il senso del progetto didattico che si avvia a inaugurare la sua terza edizione lunedì 27 ottobre a Roma. Si tratta di un percorso articolato che coinvolgerà studenti e docenti di quattro istituti delle scuole secondarie superiori di Acireale, Cagliari, Ferrara e Roma (il Liceo ebraico), oltre che giovani delle chiese battiste. Sette giornate di formazione, numerosi workshop e un viaggio di formazione (non una “gita”, espressione dal sen fuggita di una ministra della Repubblica) che porterà ad approfondire a Berlino numerosi aspetti connessi alla persecuzione degli ebrei in Europa durante il Secondo conflitto mondiale.
Il progetto «Tra Resistenza e Resa: per (Soprav)vivere liberi! Semina la Memoria, Coltiva la Giustizia, Raccogli la Libertà» è promosso dalla Commissione storica dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi) e dalla Fondazione Cdec – Centro di documentazione ebraica contemporanea, ed è sostenuto da fondi dell’8×1000 Ucebi e dalla Commissione cultura dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), oltre che da generosi contributi privati provenienti dalla Biblioteca Ostinata di Milano, dal “TOLI Institute” di New York, dalla famiglia Moreno e dalla Fondazione Ernesta Besso.
Edith Bruck, ebrea ungherese deportata giovanissima ad Auschwitz, ha seguito fin dagli inizi questo progetto e lo ha sostenuto con entusiasmo, non solo con i suoi interventi di testimonianza. Il 27 ottobre sarà presente anche lei presso la Biblioteca “Giovanni Spadolini” del Senato (diretta streaming sulla webtv del Senato), a conclusione di una mattinata che vedrà momenti diversi di riflessione e che viene realizzata grazie all’interessamento della senatrice Liliana Segre.
Gli interventi iniziali del presidente Ucebi Alessandro Spanu e della presidente Ucei Noemi Di Segni aiuteranno a costruire la cornice di dialogo che sembra essere l’unica prospettiva praticabile nella direzione di una pacificazione del tempo presente e dei suoi conflitti, volgendo lo sguardo alle esperienze del tragico Novecento europeo e facendone tesoro. Lo avevano ben visto il pastore Martin Luther King e il rabbino Abraham Jehoshua Heschel negli anni ’60, quando si trovarono fianco a fianco a marciare per l’eguaglianza dei diritti e riconoscendo proprio nel dialogo uno strumento indispensabile per la difesa delle libertà civili.
Seguiranno le relazioni di due studiosi di grande rilievo internazionale, che inizieranno il vero e proprio percorso didattico proponendo due temi e due metodologie in parte inediti nel panorama italiano. Mehnaz Afridi, docente di origini pakistane presso il Manhattan College di New York e membro della delegazione statunitense nell’Ihra (International Holocaust Remembrance Alliance) terrà una lezione su “The Holocaust and Interfaith Bridge-Building”. Afridi ha scritto un libro sull’Olocausto agli occhi dei musulmani (verrà tradotto presto in italiano) e la sua esperienza in questo senso apre una prospettiva di necessaria novità per studenti e docenti in Italia. Bjorn Kröndorfer, docente alla Northern Arizona University, proporrà un percorso dedicato a “History, Memory, Trauma, Justice: Challenges to Teaching & Processing the Holocaust”. Il tema della giustizia riparativa viene così ad arricchire il ventaglio di prospettive che aiuteranno i partecipanti al progetto a studiare in maniera il più possibile completa e articolata il complesso nodo storico della Shoah.
I temi che verranno affrontati tra ottobre 2025 e maggio 2026 sono numerosi. Centrale sarà la riflessione sulla Resistenza nelle sue diverse modalità (l’accenno contenuto nel titolo del progetto alla celebre espressione del pastore Dietrich Bonhoeffer è in questo senso significativo), ma verranno via via affrontati e studiati anche temi quali la propaganda dei regimi totalitari, le forme di rappresentazione della Memoria, il ruolo dei Giusti, l’antisemitismo e le distorsioni della Shoah nella contemporaneità. In questo contesto, verrà dedicata particolare attenzione alle questioni poste dal tempo presente e dai suoi conflitti. Due anni di guerra in Medioriente, quattro anni di devastazioni in Ucraina e il forte coinvolgimento popolare che si esprime ancora oggi con manifestazioni di piazza, assemblee e iniziative pubbliche, non potrà non entrare a vario titolo nel percorso didattico proposto dal progetto. Il rigore metodologico, il confronto delle tesi storiografiche, la conoscenza dei fatti storici e delle loro dinamiche, lo studio dei documenti (nucleo dell’attività di formazione) accompagneranno studenti e docenti a una conoscenza più puntuale del recente passato e a valutare attraverso quella lente le distorsioni e i pericoli del presente.
Il 27 ottobre già nel pomeriggio verrà avviata l’attività di workshop per docenti e studenti, presso il Museo della Shoah di Roma. Ai formatori della mattina si aggiungerà la dott.ssa Magdalena Dziaczkowska, collaboratrice del Grodzka Gate-NN Theatre di Lublino, che offrirà un laboratorio incentrato sul dialogo.
Gadi Luzzatto Voghera è direttore del Cdec – Centro di documentazione ebraica contemporanea