Se uno si fida di Dio, tutto è possibile
Un giorno una parola – commento a Giobbe 42, 2
Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno
Giobbe 42, 2
Nessuna parola di Dio rimarrà inefficace
Luca 1, 37
La fede è credere che “a Dio nulla è impossibile” e, buttarsi in un’impresa che va oltre ogni calcolo e prevedibilità umana, capace magari di far cambiare i propri progetti e sogni, con rischio e sacrificio; ma mai mortificante, mai con ruolo subalterno. Alla fine con la sorpresa di essere stati coinvolti in opere di eccezionale grandezza: “l’Onnipotente ha fatto in me cose grandi” (Lc 1, 49). Se uno si fida di Dio, tutto è possibile.
Maria è qui il simbolo di tutti i credenti che si abbandonano nelle mani sapienti e buone di Dio e con fede dicono sì. Il suo «fiat» è l’acconsentire dell’umanità all’azione salvifica di Dio. Abbandonandosi, Maria spera e attende che la misericordia di Dio si estenda da generazione in generazione, che disperda i superbi, detronizzi i potenti, innalzi gli umili, che Dio colmi di beni gli affamati e rimandi a mani vuote i ricchi, perché nulla può impedirti di eseguire un Tuo disegno.
Giobbe comprende dopo aver ascoltato la parola che Dio gli rivolge, di non aver mai compreso: “tu sai, tu puoi tutto” (Tu sai e non Io so seguendo il testo ebraico consonantico). Tu sai/conosci che puoi far tutto. Dire tu sai è confessare il proprio assenso ad una Parola che è esterna a te e che ti raggiunge; è sottoporre le proprie opinioni, le proprie convinzioni al giudizio di un altro sapere che trascende di gran lunga il proprio; è vincolarsi all’Unico, a colui che sa e al quale tutte le cose sono possibili. È accogliere lo straordinario nell’ordinario, è accogliere e condividere la promessa, la speranza di un regno di pace e giustizia, di riconciliazione e di vita che non avrà mai fine. Amen.